Iva Zanicchi, intervistata da Adnkronos, ha espresso il suo parere sui giovani e sulla movida che in questi giorni sta facendo molto discutere. L’Aquila di Ligonchio, senza mezzi termini, ha ammesso che prenderebbe a calci alcuni ragazzini e non si è risparmiata nemmeno nei riguardi dei genitori.
Iva Zanicchi contro la movida
Intervistata da Adnkronos, Iva Zanicchi si è levata qualche sassolino dalle scarpe nei confronti dei giovani che, quando il lockdown è finito, si sono abbandonati alla movida. L’Aquila di Ligonchio ha candidamente ammesso:
“Se mi trovassi di fronte a quei ragazzetti di 15 anni, seduti tutti inseme senza mascherina a bere birra e a fumare, cercherei di svergognarli, li prenderei a calci in cu*0 e li manderei a casa. Quello che mi meraviglia è che questi ragazzi per un periodo saranno stati a casa, avranno visto la televisione, avranno ascoltato quanti migliaia di morti ci sono stati, anche tra i medici e gli infermieri. O no? E allora mi domando: ma i genitori come li hanno allevati? Non possono dire: ‘è maggiorenne fa come vuole’. No”.
La Zanicchi, come sempre, non ha peli sulla lingua. Possiamo darle torto? Assolutamente no. I due mesi trascorsi a casa non hanno fatto piacere a nessuno, giovani e meno giovani, ma non per questo si possono accettare atteggiamenti irresponsabili. Non a caso, Iva ha espresso la sua preoccupazione su un probabile ritorno alla ‘Fase 1’:
“Non si può tornare al lockdown perché questo significherebbe far morire di fame la gente. Non ci resta che pregare. Se fossi un sindaco di un paese mi strapperei i capelli. O capiscono che in regioni come ad esempio la Lombardia l’emergenza ancora è alta o è la fine”.
Effettivamente, se dovessimo tornare a vivere un nuovo lockdown l’intero paese potrebbe iniziare a vivere difficoltà ben più importanti del non poter andare a prendere un aperitivo. A buon intenditore, poche parole.