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Jacquemus è il nuovo antieroe della moda francese.
Durante la settimana della moda uomo di Parigi, che in genere non è altro che un’antipasto un po’ sciatto della portata principale costituita dalla moda femminile, si è fatto conoscere. Il suo stile è in completa antitesi con la tendenza, diffusissima, di vendere a prezzi esorbitanti capi semplicissimi e poco originali giustificando l’operazione commerciale con il concettualismo che sta alle spalle della produzione di moda. Jacquemus ha deciso di produrre moda accessibile e semplice.
Ogni brand ha dei valori a cui ispira non soltanto i propri prodotti ma anche la comunicazione che intorno a quei prodotti deve essere creata per venderli. I valori intorno a cui ruota la creatività di Jacquemus sono il sole, il mare, il rotolarsi sull’erba e l’essere felici.
Mentre il modo è intento a celebrare l’ego degli stilisti e di tutto il loro entourage di ricchi amici (si pensi a Kanye West e al clan delle Kardashian – Jenner), Jacquemus ha scelto di organizzare la sfilata per la sua prima collezione di moda maschile su una passerella di cemento che si estende verso il mare: un molo.
La location in cui l’evento è stato organizzato è, in maniera molto coerente, quanto di più lontano possa esistere rispetto al glamour ricercatissimo di Parigi e dei suoi malati di moda: una riserva naturale sul mare il cui ambiente è così simile alla Marsiglia a cui lo stilista è tanto legato. Si chiama Calanque de Sormiou.
Proprio a Marsiglia sul finire dello scorso anno Jacquemus aveva dedicato una mostra: Marseille je t’aime che usciva in concomitanza con il suo primo libro, che portava lo stesso titolo.
Ancora Marsiglia, con i suoi uomini belli, abbronzati e troppo occupati a vivere per occuparsi di moda, è la fonte d’ispirazione per il nome della collezione con cui Jacquemus esordisce nella moda maschile: Le Gadjo, il termine con cui si indica il tipico uomo mediterraneo del Sud della Francia.
E’ considerato l’enfant prodige dell’alta moda francese e il suo vero nome è Simone Porte. Il nome d’arte, Jacquemus, lo ha preso a prestito da sua madre, che portava questo cognome da nubile.
Proprio la madre è stata una delle sue massime muse ispiratrici fin da quando, ancora piccolissimo, Simone ha cominciato a confezionare piccoli abiti. Dopo aver cominciato il proprio percorso nella moda assolutamente da autodidatta, lo stilista ha affinato la propria tecnica frequentando l’École Supérieure des Arts et techniques de la Mode che, tra l’altro, non ha nemmeno completato.
Insofferente alle imposizioni strutturate dalla tradizione dell’alta moda, lo stilista ha cominciato una carriera professionale autonoma lavorando per alcune famose sartorie. Nel 2009 quando aveva soltanto 18 anni, sua madre è venuta tragicamente a mancare in un incidente stradale. Da quel dolore venne la decisione di fondare un marchio con il suo nome per renderle un omaggio immortale attraverso abiti fatti per essere semplicemente indossati.