Argomenti trattati
Cresce studiando l’arte classica analizzando i lavori di Donatello o quella barocca di Caravaggio,. Jacques-Louis David trova poi il suo stile e si fa portavoce di quello che verrà definito neoclassicismo.
Chi era Jacques-Louis David
Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825) è stato un pittore e politico francese. Cresce con la famiglia borghese per i primi nove anni della sua vita, ma rimane orfano di padre a quell’età. Si trasferisce poi in convento mentre la madre sceglie la vita di campagna, rimanendo sotto le attenzioni dello zio. Decide di assumere un insegnante privato e di fargli frequentare il Collège des Quatre-Nations.
Il giovane David dimostra però una forte predisposizione verso il disegno e così lo zio lo indirizza verso il mondo dell’architettura, sebbene il ragazzo preferisca la pittura. Si avvicina così a diversi esperti, in particolar modo l’atelier di Vien dove studia la prospettiva, l’anatomia e tutti gli aspetti più tecnici.
Il Prix de Rome e il periodo italiano
Con la carriera avviata e la protezione dell’amico di famiglia Michel-Jean Sedaine ottiene la possibilità di partecipare al Prix de Rome dove arriva al secondo posto con “Combattimento di Marte e Minerva”. Non soddisfatto del risultato ci riprova l’anno successivo con “Diana e Apollo saettano i figli di Niobe” e il successivo ancora con “La morte di Seneca”. Purtroppo non ottiene il premio in nessuna di queste occasioni che lo porta a provare astio verso l’istituzione accademica.
Finalmente nel 1774 riesce a vincere con “Antioco e Stratonice” e così riesce a partire verso la città italiana fermandosi in diverse città italiane durante il percorso. Terminato il periodo nella penisola italica torna a Parigi e si rivolge all’Accademia di pittura con la volontà di esporre al Salon.
Il neoclassicismo e l’evoluzione dello stile
Negli anni successivi cambia rotta indirizzandosi verso uno stile nuovo che prende il nome di Neoclassicismo. Questo il periodo in cui inizia a realizzare “Il giuramento degli Orazi” che vuole concludere in Italia. Una volta a Roma prosegue in questa direzione con “La morte di Socrate” e “Ritratto di Lavoisier e della moglie”.
Con lo scoppio della rivoluzione francese non riesce a rimanere estraneo alle vicende e decide di usare le sue opere per esternare i suoi sentimenti rivoluzionari. La testimonianza più esplicita dei suoi sentimenti vivi arriva con “Marat assassinato”. Dopo la realizzazione di “Incoronazione” e “Consegne delle Aquile” inizia ad avere problemi con i pagamenti da parte dell’imperatore e per questo torna alle commissioni private.