Chi era Jean-Michel Basquiat: storia dell’artista americano

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Jean-Michel Basquiat senza nemmeno poter festeggiare i suoi trent anni è stata una delle persone più influenti nella storia dell’arte contemporanea.

Chi era Jean-Michel Basquiat

Jean-Michel Basquiat (New York, 22 dicembre 1960 – New York, 12 agosto 1988) è stato un writer e pittore statunitense. Cresce a Brooklyn con padre contabile haitiano, madre di origini portoricane e le sorelline Lisane e Jeanine. Già dall’età di quattroanni mostra propensione verso l’arte ispirandosi ai cartoni animati. Oltre alla passione per il disegno ama le mostre che frequenta spesso con la madre.

All’età di otto anni viene investito e durante l’intervento subito successivamente, i medici sono costretti ad asportare la milza. Durante il periodo di convalescenza legge il testo “Gray’s Anatomy” di Henry Gray che lo influenza nella scelta di elementi anatomici per le sue opere.

Scopre il graffittismo a 17 anni grazie all’amicizia con Al Diaz che opera sui muri di Manhattan. I due iniziano a fare uso di psichedelici insieme e producono arte sulle strade di New York firmandosi come “SAMO”.

Il successo e l’amicizia con Andy Warhol

Con la scritta “SAMO is dead” dichiara la rottura del duo artistico e si dedica alla produzione indipendente. Lascia gli studi e lascia la casa del padre nel 1978 guadagnandosi da vivere con la decorazione di cartoline.

Entrando in un ristorante di SoHo conosce Henry Geldzahler ed Andy Warhol e qui cambia la sua carriera e la sua fama. Inizia a frequentare i club esclusivi e suonarci conoscendo celebrità come Madonna o Keith Haring.

Nel 1981 viene organizzata la sua prima mostra personale in Italia, nella galleria di Emilio Mazzoli. Per la prima volta in espone in Europa ma le sue opere non vengono apprezzate dalla critica. Nettamente migliori invece i giudizi ricevuti con la stessa esposizione a New York nella galleria di Annina Nosei.

L’elemento che caratterizza l’artista è l’utilizzo di immagini rozze e quasi infantili contraddistinte dall’uso delle parole che fanno parte dell’opera come fondo o a volte cancellate per evidenziare ancora di più il gesto.

La produzione artistica individuale viene accompagnata da quella di gruppo con l’amico Warhol e altri artisti che però la stampa non giudica come paritario. Il New York Times definisce Basquiat “la mascotte di Warhol” e questo lo porta a grandi disturbi psichici.

Le esposizioni internazionali e i problemi con la droga

Nel 1985 espone prima a Zurigo, poi a New York, poi a Tokyo e in altre città del mondo fino ad arrivare in Africa.

L’arte però non è più il suo maggiore interesse perchè si trova vittima del turbine della droga da cui non riesce a disintossicarsi. Allontana gli amici e il suo agente e smette di accettare lavori.

Nel 1987 muore Andy Warhol e la sua dipendenza peggiora conducendolo verso l’abuso di eroina che lo porta però a soli 28 anni a morire di overdose nel suo studio. La sua vita è stata breve ma intensa e veloce, con una scalata verso il successo che si è conclusa altrettanto in fretta.