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Jerry Calà ha deciso di lamentarsi pubblicamente della sua attuale situazione lavorativa.
Famoso come comico ma anche attore drammatico e musicista apprezzato, Jerry Calà compare ormai pochissimo in teatro e in televisione. Le sue dichiarazioni sui motivi di questa esclusione sono state pubblicata da Il Giornale e hanno scatenato la furia del web.
Una carriera che dura da mezzo secolo, successi stratosferici al cinema negli anni Ottanta e impegni costanti da musicista e intrattenitore con lo storico gruppo de I Gatti di Vico Miracoli: nel corso dei decenni Jerry Calà si è realizzato come un artista a tutto tondo anche se almeno all’apparenza in questi ultimi anni i suoi impegni artistici hanno subito una forte battuta d’arresto.
I motivi, secondo quello che Jerry Calà ha dichiarato a Il Giornale (intervista che è poi stata riportata integralmente da Dagospia) sono principalmente di ordine politico.
Gli attori non possono scegliere i ruoli e io non ho ricevuto tante proposte, forse perché non odoro di sinistra e non invoglio i registi. Per carità non è una lamentela, soltanto un’amara considerazione […] La TV? Siamo in un’epoca in cui una fiction la fanno tutti, io invece niente.
Nell’intervista Calà analizza lucidamente la situazione del teatro e del cinema italiano, sempre più alle strette a livello di budget e di introiti.
Il motivo, secondo il comico, potrebbe essere individuato nei mutati gusti del pubblico: “Forse il pubblico si è stufato” ha detto mestamente.
Dichiarazioni del genere, che tirano in ballo la politica e una sorta di persecuzione nei suoi confronti, in quanto uomo e soprattutto in quanto artista, hanno scatenato le ire del web. Sul profilo Twitter ufficiale di Jerry Calà sono piovute critiche pesantissime, tra le quali alcune spiccano per violenza verbale:
Quella sottospecie di comico fallito di Jerry Calà ci dice che il cinema non lo vuole perché “non odora di sinistra”.
Tranquillizzatelo.Il cinema non lo vuole, semplicemente, perché è un cretino senza talento.
Jerry Calà si è trovato moralmente costretto a rispondere a coloro che lo hanno così ferocemente attaccato dal punto di vista artistico, soprattutto chiarendo di non essersi mai lamentato dell’andamento della sua carriera, ma di aver fatto una semplice analisi dei fatti.
Non ho mai detto che manco dalle scene. Calco i palcoscenici 140 giorni l’anno, forse a chi mi critica fa schifo.
Alla luce delle sue dichiarazioni recenti, ci sarebbe da credere che Jerry Calà non abbia progetti a breve termine, e in effetti è più o meno così. L’attore coltiva ancora il sogno di riuscire a girare Yuppie 3, terzo film di una serie cominciata decenni fa e che Calà avrebbe proposto “al suo amico Aurelio De Laurentiis”, il quale però sembrerebbe troppo impegnato a gestire il suo Napoli per prendere in considerazione proposte che non siano inerenti all’ambito sportivo.
C’è però da chiedersi: se anche Aurelio De Laurentiis, che di certo non è un uomo della sinistra, non ha tempo o non ha voglia di investire su Jerry Calà non avranno forse ragione i commenti di Twitter?