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Con una storia nel mondo del cinema quasi trentennale, a gennaio 2019 Joacquin Phoenix ottiene l’Oscar come miglior attore.
Il film di Joker ha avuto grande successo, ma non è stato l’unico ruolo in cui meritava di vincere. Vediamo la storia personale e lavorativa del grande attore drammatico.
Joaquin Rafael Phoenix nome d’arte di Joaquin Rafael Bottom (San Juan, 28 ottobre 1974) è un attore e attivista statunitense. Cresce con i suoi quattro fratelli in Porto Rico da padre californiano, ma di origini europee miste (inglesi, francesi e tedesche) e madre newyorkese con origini russe e ungheresi.
Vivono in diverse comunità hippie degli Stati Uniti per diversi anni, per poi diventare missionari di organizzazioni religiose che agiscono nell’America Latina. Tornano poi alla vita sedentaria in Florida e cambiano il cognome di tutta la famiglia in Phoenix, in onore alla figura della fenice per simboleggiare l’inizio della loro nuova vita.
Trasferendosi poi a Los Angeles, lui e i fratelli sperimentano il mondo del cinema provando a partecipare a dei casting e vengono selezionati. Appare per la prima volta in tv nel 1982 con i suoi fratelli nella serie “Sette spose per sette fratelli” per poi allontanarsi in seguito al suo rifiuto verso i media. Nel 1993 infatti il fratello River muore di overdose a una festa organizzata a Hollywood e le emittenti televisive trasmettono la sua chiamata al 911.
Torna nel mondo del cinema nel 1995 con il film “To Die For” di Gus Van Sant che ottiene grande successo portandolo ad interpretare ruoli importanti fino al riconoscimento più grande nel 2000 nel ruolo di Commodo ne “Il Gladiatore” di Ridley Scott, ricevendo la sua prima candidatura al Premio Oscar.
Tra il 2002 ed il 2004 interpreta diversi thrillers, tra questi “Signs” e “The Village”, entrambi di M. Night Shyamalan, ed i drammatici “Squadra 49 (Ladder 49)” di Jay Russell ed “Hotel Rwanda” di Terry George.
L’anno successivo riveste il ruolo di Johnny Cash, un musicista, in “Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line” di James Mangold e vince nella categoria miglior interpretazione nel ruolo di protagonista ai Golden Globe e un’altra nomination agli Oscar.
Gli anni successivi si allontana parzialmente dai riflettori facendosi notare per comportamenti anomali. Solo nel 2010 si scopre il mistero intorno al suo distacco, fisico ed emotivo dato dal fatto che stava recitando per un documentario biografico presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Nel 2012 interpreta il protagonista di “The Master” film ispirato alla nascita di Scientology con cui vince un premio come miglior interpretazione maschile alla Mostra del cinema di Venezia e ottenendo la terza candidatura agli Oscar.
L’anno successivo collabora nuovamente con James Gray per il film “C’era una volta a New York” ed è protagonista del film “Her” premiato agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Diventa poi nel 2015 protagonista della pellicola di Woody Allen “Irrational Man” affiancato da Emma Stone. Nel 2017 è primo attore in A Beautiful Day – You Were Never Really Here di Lynne Ramsay, presentato al Festival di Cannes e premiato per il suo ruolo di miglior interprete maschile.
Infine l’ultima grande performance arriva nel 2019 con l’interpretazione di Joker con cui riceve il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico e il premio Oscar come miglior attore protagonista.