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Joe Biden ha fatto molto parlare di sè nel 2020.
È stato un anno di problematiche relative al clima, all’arrivo di una pandemia globale e a una lunga serie di manifestazioni contro le discriminazioni razziali. La rotta che avrebbero seguito gli americani non era scontata, anzi tutto il contrario. Per questo la vittoria del candidato democratico più anziano della storia seguito dalla prima vicepresidente nera e asiatica è sulla bocca di tutti.
Joseph Robinette Biden Jr., noto come Joe Biden ( Scranton, 20 novembre 1942), è un politico statunitense, 46º presidente degli Stati Uniti d’America.
Cresce in una famiglia cattolica con i genitori e i tre fratelli.
Si laurea in scienze politiche all’università di Newark specializzandosi poi in legge a Syracuse nello Stato di New York. Esercita in seguito per un breve periodo l’attività di avvocato. Viene poi eletto nel consiglio della contea di New Castle e senatore per il Partito Democratico in rappresentanza dello Stato del Delaware.
Nel 1966 sposa Neilla Hunter con la quale ha tre figli. Solo sei anni dopo però la famiglia rimane coinvolta in un incidente d’auto che lascia Joe Biden senza moglie e senza la figlia più piccola di soli 13 mesi. Cresce così i figli da solo finché nel 1977 si rifà una vita incontrando la moglie Jill Tracy Jacobs con la quale ha la figlia Ashley.
Durante il mandato di senatore riceve numerosi incarichi: tra il 1987 e il 1995 è stato Presidente della Commissione di Giustizia del Senato federale, nel 2001 è diventato Presidente della Commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti d’America per poi riottenere l’incarico altre due volte.
Nel gennaio 2007 dichiara di voler partecipare alle primarie del 2008 e si iscrive nell’elenco dei candidati. Al primo test elettorale ottiene scarsi risultati e decide di ritirarsi.
Nel frattempo però Barack Obama durante un comizio a Springfield dichiara che Joe Biden sarebbe il compagno perfetto e iniziano a collaborare. Biden è vicepresidente per due mandati consecutivi e diventa un alleato fondamentale per Obama.
Con la morte del figlio Beau per tumore al cervello, Biden non riesce a considerare la possibilità di candidarsi alle presidenziali del 2016. Sostiene però la candidatura di Hilary Clinton nelle primarie del Partito Democratico.
Nel gennaio 2017, Obama gli assegna la Medaglia presidenziale della libertà, che è la massima onorificenza offerta dal paese e offerta solo a Ronald Reagan, Colin Powell e Giovanni Paolo II. L’ex presidente definisce Biden come “un leone della storia americana e un esempio per le generazioni future”.
Nell’aprile 2019 esce un videomessaggio antirazzista in cui Joe Biden contesta il presidente Trump e annuncia alla fine la sua candidatura alle presidenziali 2020.
Inaugura quindi un mese dopo la campagna presidenziale che segue un programma moderato ma progressista. Vuole ricostruire la classe media alzando il salario minimo a 15 dollari l’ora con rispetto dei diritti sindacali. Il tutto appoggiato da un investimento nella ristrutturazione delle infrastrutture che diano lavoro anche nelle zone più rurali del paese.
Nel suo programma si riconosce inoltre un attenzione particolare verso il tema ambientale proponendo il rilancio del settore energetico. Si impone inoltre sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico derivato dal sistema dei trasporti.
Un’altra tematica importante è quella delle armi. Sostiene sia necessario trovare provvedimenti stringenti sul loro utilizzo portando a grandi divisioni tra i sostenitori. Sulla sanità Biden vuole ripartire dall’Obamacare, dando così la possibilità ai cittadini di scegliere un’assistenza sanitaria pubblica. Infine sul tema dell’immigrazione sostiene che le differenze siano necessarie per definire l’identità degli Stati Uniti e che quindi vuole ripristinare la legge che permette di rinviare di due anni o più l’espulsione dei minori entrati negli Stati Uniti illegalmente.
Con il ritiro ad aprile 2020 di Bernie Sanders, unico democratico sfidante, diventa ufficialmente il candidato democratico che si sfida con Donal Trump per la nomina.
A sostenere il lavoro di Biden ci sono per l’appunto l’ex sfidante Sanders, l’ex presidente Barack Obama, l’ex candidata Elizabeth Warren e di Hilary Clinton. Questo team di supporto insieme al team di esperti della campagna lo portano a ricere quasi 50 milioni di dollari di donazioni da parte degli elettori.
Ad agosto 2020 annuncia di aver scelto la vicepresidente per la sua campagna: Kamala Harris, una donna nera e asiatica, la prima nella storia degli Stati Uniti.
Con una stagione estiva e autunnale piena di scontri tra il presidente in carica e l’avversario sembra impossibile determinare chi vincerà le elezioni.
Il 3 novembre 2020 è il giorno del verdetto e con due giorni di ritardo in seguito ai voti raccolti per posta per la situazione sanitaria si scopre che Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti e con lui la vicepresidente Kamala Harris.