Chi era John Milton: storia del poeta britannico

Tag: vip
Condividi

Nonostante le difficoltà politiche viene considerato il poeta più rappresentativo del ‘600 inglese perchè riunisce le qualità che devono presentarsi nel perfetto puritano.

John Milton si espone su diverse tematiche diventando una figura interessante da analizzare.

Chi era John Milton

John Milton (Londra, 9 dicembre 1608 – Londra, 8 novembre 1674) è stato uno scrittore e poeta inglese. Cresce in un ambiente puritano e si laurea al Chris’s College dell’Università di Cambridge. Realizza di non essere soddisfatto e avvicinandosi alla poesia capisce definitivamente che gli ordini sacri non fanno per lui.

Decide poi di viaggiare tra Francia e Italia con la volontà di arrivare in Grecia, ma scoppia la guerra civile inglese. Torna quindi in patria e si dedica all’insegnamento ricoprendo anche cariche di Stato. Nel 1652 viene colpito da cecità e per continuare il suo lavoro nella vita deve assumere un segretario.

Le opere più importanti della prima fase

Tra le sue opere più riconosciute troviamo il “Paradiso perduto” a cui segue “Paradiso riconquistato” pubblicato con la tragedia “I nemici di Sansone”.

Quest ultimo si ispira alle vicende bibliche di Sansone diventato cieco come lui e con cui condivide la difficoltà della malattia.

Successivamente, tra 1635 e 1640 scrive il “Lycidas” un’elegia pastorale di 193 versi.

La dedica ad uno studente di Cambridge e riflette sul tema della morte che rompe aspettative se arriva specialmente in maniera precoce. Nel 1646 vengono invece pubblicati i due poemetti “L’allegro” e “Il pensieroso”.

Il secondo periodo letterario e gli ultimi scritti

La sua produzione intorno al 1640 cambia rotta determinando quella che può essere definita come una seconda fase della sua produzione. Pubblica infatti dei libelli, opuscoli polemico-satirici, attaccando l’istituzione episcopale e pronunciandosi a favore della Riforma.

Tra questi sono noti “The Reason of Church Governement Urged Against Prelaty”scritto nel 1642 e “The doctrine and Discipline of Divorce” dell’anno successivo sulla tematica del divorzio. Verso la fine della sua carriera affronta invece scritti più teologici pronunciandosi a favore di un’interpretazione soggettiva delle Sacre Scritture.

Sotto questa tematica si inserisce la sua opera finale “De doctrina christiana” in cui sostiene che gli insegnamenti delle chiese cattoliche e protestanti non siano in linea con la Bibbia.

LEGGI ANCHE: Chi era Thomas Hobbes: tutto sul filosofo britannico

LEGGI ANCHE: Chi era Voltaire: tutto sul filosofo francese