Katy Perry accusata di razzismo per la sua linea di scarpe

Laura Anna Gritti

Architetto di formazione montessoriana, classe 1980 e bergamasca DOC, preferisco scrivere piuttosto che parlare. Ottima ascoltatrice e pessima osservatrice, con i miei testi mi piace riportare in maniera comprensibile a tutti anche gli argomenti più complessi. Appassionata di edilizia tradizionale e di jazz, adoro scrivere di trash per aggiungere quel pizzico di cinismo che riporta con i piedi per terra anche i sognatori incalliti.

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La cantante americana Katy Perry sta vivendo un momento un po’ particolare.

Sulla scia del suo successo planetario, ha lanciato una linea di scarpe molto originali. Fin qui tutto bene, peccato che in America, dove ogni scusa è buona per accusare qualcuno di qualcosa, la stiano facendo passare per razzista. L’accusa di razzismo arriva proprio da due modelli specifici della linea di calzature. Di sicuro la Petty non aveva intenzione di offendere nessuno disegnando i suoi modelli. Fatto sta che la polemica è stata così forte, da spingerla a ritirare in toto la collezione, che non è più in vendita.

La linea di scarpe incriminata

I fans di Katy Perry sapranno sicuramente che la cantante spazia anche in altri campi e ha lanciato una collezione di scarpe per tutti i gusti. Con tanto di sito web per vendere online in tutto il mondo. Ci sono modelli di tutti i tipi e dai prezzi abbastanza elevati. Ma, si sa, in casi come questi conta il nome, non tanto il modello. Di solito.

Perché questa volta c’è stato un grosso problema legato proprio al modello. Anzi, a più di un modello. L’accusa? Questi modelli con gli occhietti e le labbra applicate ricordano la ‘black face‘. Il viso delle persone di colore. Razzista! I modelli, secondo i soliti paladini dei diritti delle persone di colore, ricordano chiaramente questa ‘black face‘ e sono un chiaro sintomo del razzismo che la cantante, secondo loro, ha manifestato in più occasioni.

In realtà la stessa accusa era stata mossa, per motivi molto simili, anche a Prada e Gucci in passato. Insomma, se si applicano o disegnano occhietti e labbroni su calzature di colore scuro, si sta realizzando un modello razzista. La linea di scarpe firmata da Katy Perry è nata nel 2017 e i due modelli, usciti nel 2018, che hanno sollevato queste pesanti accuse sono il Ora Face Block Heel e il Rue Face Slip-On Loafers.

Che tra l’altro ci sono in nove colori diversi. Peccato che uno di questi sia il nero. L’idea era quella di ricreare un viso surrealista, non certo di offendere.

Katy Perry e il razzismo

Sul web ci sono persone scatenate che pubblicano le fotografie delle scarpe della Perry chiedendo spiegazioni. I soliti personaggi che amano fomentare polemiche spesso fin troppo labili, la accusano di razzismo. Proprio come quando anni fa si presentò vestita da Geisha agli AMAs del 2013. Lì l’accusa di razzismo ricadde sullo scimmiottamento – che in realtà era inesistente – della ‘yellow face’. Questa volta con le scarpe siamo passati dalla faccia gialla a quella nera, ma le accuse sono le stesse.

Fortunatamente qualcuno su internet cerca di difendere la cantante, spiegando che si tratta di scarpe molto carine che vengono proposte in vari colori. E che bisogna finirla di trovare ogni possibile riferimento a persone di colore come se chi appartiene ad un’etnia differente non faccia altro che trovare espedienti per offenderle. Qualcuno ha preso la palla al balzo e, in maniera assolutamente ironica, ha chiesto spiegazioni per la stessa versione delle due calzature, ma con fondo color rosa pallido.

Katy Perry è razzista anche contro la ‘white face’ allora? La cantante ha comunque deciso di ritirare i due modelli di calzature dalla collezione e si è scusata, confermando che quello di offendere non era certo il suo intento.