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Katy Perry è stata ritenuta colpevole dal giudice che ha preso in esame il suo caso quindi, agli occhi della legge, la cantante ha copiato il brano Dark Horse da un pezzo pubblicato da un rapper cristiano.
La difesa della Perry e dei suoi avvocati non è stata convincente, ma qual era la sua versione dei fatti?
La canzone incriminata si intitola Black Horse nella versione di Katy Perry ed è una delle hit di maggior successo della cantante. Contenuta all’interno del suo quarto disco è stata pubblicata nel 2009 e solo cinque anni dopo un cantante di musica cristiana accusò la pop star di aver copiato un suo brano.
La Perry all’epoca cascò dal proverbiale pero: la pop star affermò di non aver mai ascoltato il brano Joyful Noise, scritto da Marcus “Flame” Gray e, quindi, di aver composto Black Horse senza alcuna intenzione di plagio.
La versione di Kate Perry venne corroborata dai legali della cantante, i quali basarono la difesa della propria cliente sulla banalità dei due pezzi in questione. Se è in effetti vero che i due pezzi si somigliano molto, è anche vero che si tratta di pezzi molto semplici dal punto di vista ritmico e compositivo e che, quindi, si potrebbe semplicemente trattare di uno sfortunato caso che avrebbe portato i due artisti a scrivere in due diversi momenti della propria carriera artistica, pezzi quasi identici.
Come si sa, per accusare un artista di aver plagiato un brano non basta una vaga somiglianza. Al contrario, c’è bisogno di confrontare a livello quasi matematico i due brani, dimostrando che un’ampia percentuale della musica o del testo coincida.
In Italia la questione venne a galla in maniera virale durante il primo Festival di Sanremo diretto e condotto da Claudio Baglioni: all’epoca la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro venne accusata di plagio, quindi scagionata, e infine arrivò a conquistare il primo posto (forse proprio a causa del clamore mediatico suscitato dal paventato caso di plagio).
Il confronto tra Joyful Noise e Black Horse è stato eseguito e i dati che sono emersi sono stati ritenuti incriminanti per Katy Perry.
Il singolo Black Horse, contenuto nell’album Prism è un brano da record: fu il primo singolo di una musicista donna a raggiungere sulla piattaforma streaming di Youtube il miliardo di visualizzazioni.
Gli introiti che il brano ha procurato all’artista nel corso dell’ultimo decennio, quindi, sono enormi.
Oggi la cantante è in attesa di scoprire a quanto ammonterà la somma che sarà tenuta a versare al rapper di christian music: se la multa dovesse essere calcolata in base ai guadagni che la pop star ha ottenuto dal brano “copiato” da quello di Flame, probabilmente il rapper si sarà sistemato per il resto della sua vita.
Il dubbio in merito alla colpevolezza della Perry comunque rimane: potrebbe essersi trattato davvero si una sfortunatissima casualità.