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Ricordato per essere stato un grande esponente dell’arte contemporanea, Keith Haring è stato anche un uomo attivamente impegnato per sensibilizzare su temi come l’AIDS.
Scopriamo il suo percorso artistico e personale nel corso del XX secolo.
Keith Haring, nato a Reading il 4 maggio 1958, è stato un pittore statunitense. Cresce in Pennsylvania con i genitori e i tre fratelli con cui poi si trasferisce nella città di Kutztown. Qui ha modo di mostrare la sua predisposizione verso il disegno ispirandosi ai fumetti noti di Walt Disney e Dr.Seuss.
Una volta adolescente inizia per lui un periodo difficile, segnato dall’abuso di droghe e alcool.
Riesce a risolvere questo problema di dipendenza dedicandosi sempre di più all’arte, trovando nelle opere di Andy Warhol una grande fonte di ispirazione. Una volta diplomatosi decide di iscriversi all’Ivy School of Professional Art di Pittsburgh dove frequenta corsi di grafica pubblicitaria.
Comprende di dover cambiare strada e così dopo due semestri lascia i corsi dedicandosi a mestieri temporaneei che gli permettono di dedicarsi alla sua passione. Riesce nel 1977 a realizzare la sua prima mostra personale ottenendo da subito grande successo.
Due anni dopo entra in contatto con un grandissimo artista che diventa anche una persona importante nella sua vita: Jean-Michel Basquiat.
Si trasferisce a New York per farsi influenzare dalle diverse correnti artistiche e idee diffuse nella Grande Mela. Qui inizia ad esplorare anche la sua sessualità diventando sempre più consapevole dei suoi gusti. Oltre alla formazione continua si dedica alle amicizie entrando in contatto con artisti stimolanti.
Comprende ad un certo punto di non volersi laureare e di essere lontano dalla concezione tradizionale dell’arte, sentendosi al contrario più vicino alla scena urbana.
Si avvicina infatti alla corrente del graffitismo diventando presto un’icona con la sua produzione artistica. Attraverso la collaborazione con Tony Shafrazi e la realizzazione di opere esposte nella metropolitana di New York ottiene sempre più successo.
Inizia per lui anche un periodo di esposizione in Europa, facendosi conoscere in Francia con una mostra al CAPC Museé d’art contemporain de Bordeaux, in Italia alla Biennale di Venezia e in numerose altre città.
Il successo dell’artista viene arrestato da un problema di salute non indifferente.
Haring scopre nel corso degli anni ’80 di aver contratto l’AIDS, una malattia molto diffusa in quei decenni per via della poca informazione ed educazione alla sessualità. Il tema gli sta a cuore da tempo e infatti lo introduce anche nelle sue opere realizzando per esempio proprio l’opera “AIDS” del 1985. La sua salute si aggrava sempre di più finchè non si spegne il 16 febbraio del 1990.