Khaby Lame e Matteo Berrettini sono i nuovi testimonial di Hugo Boss

Arianna Giago

La mia passione è la comunicazione, la considero un'arte. Ho avuto esperienze come articolista web e come collaboratrice presso un giornale su carta stampata della mia zona, mestiere che mi ha insegnato molto, più di quanto possano fare i libri, e mi ha fatto capire che quella del giornalismo è più di una professione, ma una vera e propria vocazione. Raccontare le storie degli altri, per gli altri. Raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, è un compito davvero importante.

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Come sta succedendo a molti altri brand e come succede ogni volta che le generazioni cambiano con il passare del tempo, anche Hugo Boss si trova in un periodo di piena evoluzione.

Nella sua personale ricerca di una nuova identità più fresca di quella con cui si è fatto conoscere fino ad ora dichiara l’intento di avvicinarsi alle nuove generazioni che iniziano a diventare una fetta importante del mercato. Per farlo Hugo Boss sceglie di affidarsi a volti noti del web e anche dello sport. Scopriamo chi sono.

Khaby Lame e Matteo Berrettini testimonial di Hugo Boss

A fare da testimonial per la nuova linea di Hugo Boss, ovvero la campagna “Be your own Boss”, non potevano mancare alcune tra le personalità più conosciute sui social network, terreno che ormai i millennials conoscono come se fosse casa.

Ecco allora che a prestare i propri volti al brand arrivano le modelle Kendall Jenner, che per i pochi che ancora non lo sanno fa parte della celebre famiglia die Kardashian e Hailey Bieber, moglie del cantante Justin Bieber. Tra i nuovi volti del marchio ci sono anche il tennista Matteo Berrettini, arrivato in finiale nel torneo di Wimbledon nel 2021 e la star di TikTok Khaby Lame.

Hugo Boss vuole parlare alle nuove generazioni

Abbiamo già avuto alcuni esempi di come marchi anche di lusso, che esistono ormai da tantissimi anni, cerchino di accattivarsi l’attenzione delle new generations. Uno su tutti è Tiffany che qualche mese fa ha collaborato con Supreme per una capsule di gioielli e t-shirt che ha sancito la temporanea unione dei due brand.

La nuova campagna del brand, voluta dal nuovo CEO Daniel Grieder, si chiama “Be your own Boss” e come dicevamo, ha lo stesso obiettivo: si rivolge cioè principalmente alla generazione dei millennials che ormai diventata indipendente, si appresta a diventare una percentuale significativa del mercato.

La capsule collection di Khaby Lame

Per Khaby Lame comunque, non è la prima collaborazione con la casa di moda tedesca. Nel settembre 2021 infatti sfilò per il brand alla Milano Fashion Week.

Da allora testimionial del marchio, quello che è definito come uno TikToker più famoso del web sta lavorando ad una capsule collection in collaborazione con Boss che noi non vediamo l’ora di vedere!

Hugo Boss: il brand che si reinventa

Hugo Boss porta il nome del suo fondatore che creò l’azienda tessile nel lontano 1923 a Metzingen, poco vicino a Stoccarda. A causa della condizione economica della Germania del tempo, gli affari tardarono a decollare e appena una decina di anni dopo, Boss dichiarò bancarotta.

Le cose cambiarono quando Hugo Boss decise di aderire al partito nazista, in quel periodo infatti riuscì a fondare nuovamente la compagnia.

Fu uno dei creatori delle divise delle SA prima e delle SS poi ma con la sconfitta della Germania del 1945 e la morte di Hugo Boss qualche anno più tardi, la compagnia dovette reinvenarsi. Nel 1953 la Hugo Boss cominciò così con la produzione di vestiti per uomo, settore in cui divenne leader.

Nel 1993 il brand si aprì anche alla produzione di profumi con la sua prima fragranza “Hugo”.