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Sostenitrice della comunità Black e LGBTQ+, prima direttrice culinaria della rivista Cherry Bombe e, soprattutto, imprenditrice.
Kia Damon è diventata famosa a 24 anni per essere stata promossa a capo chef di Lalito nella Chinatown di Manhattan e, poco dopo, per aver co-fondato Auxilio Space, uno spazio alimentare senza scopo di lucro che offre supporto e lavoro per le comunità queer, trans, nere e indigene di New York City. Che dire, cibo e attivismo che vanno a braccetto.
Kia Damon è una chef autodidatta.
Nata nel 1993 e cresciuta in una grande famiglia a Orlando, in Florida, Damon si è ritrovata in cucina in tenera età e quello che non ha imparato a cucinare insieme a sua nonna, l’ha imparato guardando Bobby Flay e Iron Chef. Nel frattempo, dopo essersi diplomata alla Edgewater High School nel 2012, si è trasferita a New York per diventare chef a Manhattan, a cui è seguito un lavoro come executive chef al ristorante Cali-Latin Lalito di Chinatown a soli 24 anni.
Tutti questi traguardi non sono stati indolori però. Damon confessa di essere stata molestata sessualmente da un membro dello staff e soggetta a razzismo, omofobia e misoginia.
Nel giugno del 2019 ha lasciato questo lavoro e pochi mesi dopo ha vinto un episodio di Chopped, andato in onda nell’agosto 2020. Grazie al denaro vinto, 10mila dollari, e al successo della vittoria, nello stesso mese ha fondato Kia Feeds The People, un’organizzazione no profit che mira a fornire ai Black Brooklynites pasti caldi.
Vivendo a Bed-Stuy, Brooklyn, una comunità storicamente nera, si vedono gli effetti dell’apartheid alimentare. A volte è davvero difficile da guardare, quindi volevo assicurarmi di prendermi cura della mia comunità
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Ma non è finita qui perché poco dopo lei, Zacarías González e Mohammed Fayaz hanno lanciato Auxilio Space, uno spazio alimentare senza scopo di lucro incentrato sulla comunità, orientato a fornire servizi, supporto e lavoro per le comunità queer, trans, nere e indigene di New York City. Lo spazio ospita anche il suo programma Kia Feeds The People, che fornisce prodotti freschi e da dispensa alle comunità di colore di Brooklyn.
Tutte le persone coinvolte sono gay, lesbiche, non binarie. La missione è affrontare la fame all’interno della comunità, che è qualcosa di cui non parliamo davvero anche se l’ho sperimentato io stessa.
Il 2020 per Kia Damon è stato l’anno delle più grandi soddisfazioni. L’anno scorso infatti è stata nominata direttrice culinaria della rivista Cherry Bombe dove gestisce una cucina di prova e ospita uno spettacolo dal vivo su Instagram, On the Line, dove dà spazio al lavoro di chef contemporanei.
Proprio grazie al social network, Damon condivide le sue esperienze e parla di temi di attualità ricordando gli ostacoli che ha dovuto superare, le aggressioni e i problemi psicologici che ha avuto. Il suo attivismo si è trasformato in sostegno anche per le lotte in occasione del Black Lives Matter e, con la sua associazione, cerca ogni giorno di affrontare l’insicurezza alimentare e creare opportunità di lavoro legate al cibo per le persone queer e trans di colore.
Nel 2021 è entrata nella classifica di Forbes Under 30 “Food & Drink”.
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