abito con gonna a ruota
Per la sua ultima linea estiva di haute couture, Giada Curti ha deciso di realizzare esclusivamente dei candidi abiti bianchi. I venti modelli si ispirano alle magiche atmosfere della Dolce Vita, un periodo storico e culturale da sempre molto amato dalla stilista.
Presso il Grand Hotel St. Regis della Capitale, è stato possibile ammirare tali raffinate creazioni in anteprima. La collezione è stata ribattezzata Midnight in Rome in omaggio all’ultimo capolavoro filmico dal titolo simile di Woody Allen, girato però a Parigi.
Le indossatrici hanno sfilato indossando vestiti composti da balze sovrapposte, ricami, chiffon, plissé e organze. I tagli accurati evidenziano le forme femminili nel modo giusto, esaltando il punto vita e avvolgendo la figura non rinunciando d’altra parte a delle seducenti trasparenze. È stato facile, perciò, intravedere al di sotto delle pregiate stoffe le culotte in stile anni Cinquanta, riproposte per esaltare le gambe e rendere gli inserti velati non troppo osé.
Molto elaborato anche il taglio delle maniche e dello spacco, che torna prepotentemente alla ribalta al posto delle scollature audaci sulle quali puntavano di più le collezioni precedenti dell’atelier.
L’abito da sposa, invece, è caratterizzato da plissé soleil, percorsi zig zag e fiori ricamati che ricordano quelli degli arazzi antichi.
Il modello che ha destato più scalpore, ad ogni modo, è quello che ha chiuso il defilé: un vestito-denuncia volto a far riflettere sui problemi di salute che talvolta le donne devono affrontare sottoponendosi a un intervento estetico per aumentare il volume del seno. Con questa creazione, Giada Curti non vuole schierarsi contro tali operazioni, anzi, destruttura e ristruttura il corpetto al fine di valorizzare sia un seno naturale che uno eventualmente ritoccato.
(Foto © Altaroma)