La generazione delle troie dodicenni: sesso, droga e un sogno chiamato “velina”

Eddai, diciamo come stanno le cose: possiamo parlare senza peli sulla lingua di dodicenni troie? Non è stato certo Amato ad aprirci gli occhi – anche se lo ammetto, 'sta roba delle baby prostitute con papponi minorenni che devono pagarsi i debiti di gioco non la conoscevo – visto che io di mini veline con mezza riga del culo al vento, occhiali che coprono zigomi e fronte, scollature che mettono in risalto un seno acerbo ed innocente ne vedo tutti i giorni. A Milano è la normalità.

Solitamente questa tipologia di bambina (perchè di questo si tratta) si accompagna da un coetaneo con jeans sotto le chiappe che sfidano la forza di gravità, ma che stanno su grazie alla pressione della parte frontale sulla proboscide – di svariate dimensioni – che funge da supporto.

'Mmazza, oggi sono volgarissimo. Sopportatemi. Oggi il Corriere apre con questa notizia, ma con un piglio diverso rispetto al solito. La routine è pubblicare notizie come queste per scatenare la perversione dell'uomo della Rete – che così facendo regala tanti preziosi click – ma anche dare involontariamente dignità di mini vip alla dodicenne che si ritrova nella descrizione della baby troia. Oggi queste due particolarità giornalistiche rimangono invariate, ma le notizie contenute sono utili a capire il fenomeno.
E adesso a leggere l’ultima ricerca della Società dei pediatri presieduta da Pasquale Di Pietro, quella del 2006, vengono i brividi. Proprio oggi che anche in Italia celebriamo la Giornata dell’Infanzia. Il campione: 1.251 bambini tra i 12 e i 14 anni. Una domanda. Una delle tante del questionario: «Hai mai visto un tuo amico ubriaco?». Sì, dice il 37,4% del campione. Non solo, l’8,4% aggiunge: spesso. Un’altra domanda: conosci qualcuno tra i tuoi amici che ha fumato una canna? E questa volta è quasi uno su due (44,3%) a rispondere un tondo: sì. Un altro esempio? Tre ragazzini su quattro non esitano a confessare di fare cose che loro stessi definiscono rischiose, come ubriacarsi, appunto, bere liquori, prendere farmaci, uscire da soli la sera tardi, avere rapporti sessuali non protetti. Già: hanno rapporti sessuali frequenti, i nostri ex bambini.«Cosa vuoi fare da grande?», le bambine intervistate dalla Società dei pediatri hanno infatti messo al primo posto: voglio fare il «personaggio famoso». E fino a qui non sarebbe una scoperta sensazionale. È che però, tolta questa prospettiva, rimane il vuoto: al secondo posto delle preferenze delle bambine c'è, infatti, un disarmante: «Non lo so».
Insomma, prima si faceva riferimento ad un libro di una giornalista che magari aveva anche gonfiato un po' la trama per ragioni di mercato, oggi abbiamo tra le mani una ricerca che risaliva, in questi termini, al 2003.

Ora non capicollatevi a casa per fare le stesse domande alle vostre figlie, ma almeno un dubbio fatevelo venire. Non sono genitore, quindi sto parlando a vanvera, ma santi numi, possibile che nel vedere vostra figlia in tenuta da battaglia per andare a fare un giro in centro non vi faccia venire il sospetto che forse, a quell'età, non è così normale un perenne atteggiamento seduttivo e provocatorio?

Non vi è mai capitato di ricevere sguardi maliziosi da una quattordicenne? A me sì. E' una sensazione orribile. Ti rendi conto che una ragazzina di 13/14 anni sta flirtando con te. Non vuole attenzioni, una carezza, salirti sulle gambe perchè gli stai simpatico o perchè magari si è presa una cotta – innocente – per un uomo adulto. Quella ha voglia di fare sesso.

Non sono un sostenitore della teoria "torniamo ai tempi dei babbi di minchia", però facciamo anche vivere un'adolescenza normale a queste bambine che non hanno più nulla da immaginare. Diciamo anche che la ricetta è semplice.

Ed è quella più banale: anche gli ospiti dell'Italia sul Due, dell'Arena di di Giletti, di Buona Domenica saprebbero dare una risposta.

Scritto da Style24.it Unit

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