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Un debutto indimenticabile
La sfilata di haute couture di Valentino, intitolata “Vertigineux”, ha segnato un momento storico nel mondo della moda. Alessandro Michele, direttore creativo, ha saputo trasformare la Bourse di Parigi in un palcoscenico incantato, dove ogni abito racconta una storia unica. Con un mix di elementi storici e contemporanei, Michele ha creato un’atmosfera che ha catturato l’immaginazione del pubblico, portandolo in un viaggio attraverso la bellezza e la creatività.
La poetica della lista
Al centro della collezione c’è l’idea di “poetica della lista”, ispirata dal pensiero di Umberto Eco. Ogni abito diventa una lista infinita di dettagli e suggestioni, un microcosmo di tessuti e trame che si intrecciano in modi sorprendenti. Michele ha dichiarato di essere un grande appassionato di liste, e questo amore si riflette nella sua capacità di combinare elementi disparati in un’unica visione coesa. Ogni look è una celebrazione della creatività, un mosaico di riferimenti culturali e artistici che si fondono in un’armonia visiva.
Un viaggio tra storia e modernità
La sfilata ha presentato 48 look, ognuno dei quali è un omaggio a diverse epoche e stili. Dall’eco di Barry Lyndon all’ombra della Marchesa Casati, ogni abito racconta una storia che trascende il tempo. Michele ha saputo mescolare costumi storici con elementi moderni, creando un dialogo tra passato e presente. La sua visione non è solo estetica, ma anche concettuale, invitando il pubblico a riflettere sul significato della moda e sul suo ruolo nella società contemporanea.
La couture come arte
In “Vertigineux”, la couture si trasforma in arte. Michele ha sottolineato l’importanza della manualità e della dedizione nel processo creativo, evidenziando come ogni abito sia il risultato di un lavoro meticoloso e appassionato. La sfilata è stata una vera e propria pièce teatrale, dove ogni dettaglio, ogni cucitura, racconta una storia. La moda, secondo Michele, non è solo un modo di vestire, ma un linguaggio che comunica emozioni e significati profondi.
Un invito a sognare
La sfilata si è conclusa con un invito a sognare, a lasciarsi trasportare dalla bellezza e dalla creatività. Le modelle, che sembravano personaggi di una fiaba, hanno corso verso un futuro incerto, ma pieno di possibilità. Michele ha voluto trasmettere un messaggio di speranza e libertà, incoraggiando il pubblico a esplorare le proprie fantasie e a non avere paura di esprimere la propria individualità attraverso la moda.