La memoria di Nadia Toffa vive attraverso la fondazione della madre

La madre di Nadia Toffa racconta il suo percorso di vita e il ricordo della figlia.

Un legame indissolubile

La figura di Nadia Toffa continua a brillare nel cuore di chi l’ha conosciuta e amata. A cinque anni dalla sua scomparsa, la madre Margherita ha deciso di mantenere viva la memoria della figlia attraverso la “Fondazione Nadia Toffa Onlus”, un’iniziativa che raccoglie fondi per la ricerca sul cancro e offre supporto ai malati. In un’intervista recente, Margherita ha condiviso il suo dolore e la sua determinazione nel portare avanti il lavoro che Nadia avrebbe voluto continuare.

Un’eredità di coraggio e speranza

Nadia, celebre inviata de “Le Iene”, ha lasciato un’eredità di inchieste e reportage che continuano a ispirare. Margherita ha rivelato che, nonostante la perdita, il lavoro di Nadia è ancora vivo: “In qualche modo è come se stesse ancora lavorando”. Le sue inchieste, che affrontano temi delicati come la Terra dei Fuochi, sono un patrimonio che continua a sensibilizzare l’opinione pubblica. La madre di Nadia ha scelto di onorare la memoria della figlia sostenendo la ricerca e aiutando chi si trova a combattere contro il cancro.

Un rapporto difficile con il passato

Nonostante l’impegno della fondazione, Margherita ha rivelato che i rapporti con la redazione de “Le Iene” si sono interrotti dopo la morte di Nadia. “Non abbiamo più rapporti, non sappiamo perché”, ha dichiarato. Questo silenzio ha reso il dolore ancora più profondo, ma Margherita ha trovato conforto nel lavoro della fondazione e nel ricordo della figlia. “Oggi rimane la serenità, perché sto facendo quello che lei mi ha chiesto”, ha affermato, sottolineando l’importanza di continuare a parlare di Nadia e del suo messaggio di speranza.

Affrontare il dolore con amore

Margherita ha parlato anche dei momenti di solitudine e della mancanza che sente quotidianamente. Indossare gli abiti di Nadia le dà un senso di vicinanza: “Mi sembra di essere ancora abbracciata a lei”. La madre ha condiviso che, nonostante il dolore non passi mai, il lavoro per la fondazione le permette di affrontare la perdita con un senso di scopo. “Nadia voleva aiutare gli altri malati a uscire di casa, a credere che potevano fare ancora qualcosa delle loro vite”, ha spiegato, evidenziando la missione della fondazione di portare luce e speranza a chi si trova in situazioni simili.

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