I prodotti reclamizzati dalla Pubblicità non danno la felicità?
Non sempre.
Tempo fa ho proposto il v-log di Matteo B. Bianchi che si prende burla dei canoni più menzogneri degli spot tv con una serie di video realizzati dagli internauti che pubblicizzano un libro che "dà la felicità".
Quella era una parodia satirica.
La Conferenza Internazionale "La felicità è una merce favolosa", frase del filosofo Pascal, organizzata dalla Fondazione Pubblicità Progresso presso l'Università di Milano ha invece messo in evidenza che c'è davvero un nesso tra Spot e felicità.
La Pubblicità in questione è la Comunicazione sociale. Ovvero, quella speciale Pubblicità che non promuove merci da vendere per ricavarne profitto, ma intende far conoscere ai cittadini norme e servizi utili o reclamizza i diritti umani ed i valori che esaltano la dignità delle persone, specie più deboli.
Per due giorni, giovedì e venerdì scorso, esperti e addetti ai lavori hanno illustrato "il ruolo che la comunicazione può avere per migliorare il livello della qualità della vita sia a livello individuale sia a livello collettivo".
Il progetto è stato tutto incentrato sul concetto di Felicità, con tre iniziative.
La Conferenza stessa, il Progetto Università "Il Volto Nuovo della Comunicazione Sociale" e la Mostra sulle Pari Opportunità "Più parità, più felicità".
In particolare, il concorso Il Volto Nuovo della Comunicazione Sociale ha coinvolto gli atenei italiani in un lavoro di analisi sulla Comunicazione Sociale per rispondere alla domanda: è in grado di contribuire, con azioni e messaggi, alla felicità personale e collettiva?
A tale scopo, i partecipanti hanno riscritto la Pubblicità sociale per aggiungervi un po' di "felicità".
Hanno cioè individuato una o più campagne sociali realizzate da Organizzazioni Non Profit che operano sul territorio dove ha sede l'ateneo e le hanno rielaborate rendendo il messaggio più efficace e positivo.
"Un'aggiunta di 'felicità -spiegano gli artefici del progetto- per coinvolgere e dare speranza".
A quando un concorso per riscrivere anche la Pubblicità normale?