La Pupa e il Secchione ha colpito nel segno, il programma condotto da Federica Panicucci ed Enrico Papi è destinato a diventare uno dei reality più riusciti dell'anno.
Finto come tutti gli altri reality (ve ne avevo già parlato), è però riuscito a conquistare il pubblico: proprio grazie alla sua capacità di barare.
I secchioni appaiono come teneri ragazzotti indifesi, abili esecutori del ruolo che è stato loro affidato dagli autori: alcuni più di altri svolgono il compito egregiamente.
Le pupe sono invece ragazzotte dal bel fisico con gravi carenze culturali; sì, è vero, ma a questo va aggiunto un lodevole gioco delle parti che le spinge ad esagerare.
Sempre. Ve ne sarete accorti anche voi immagino, le idiozie che sparano quotidianamente sono frutto di un quanto mai intelligente e riuscito gioco dei ruoli.
Poi c'è la giuria: Platinette è ormai abituata a fare spettacolo e a provocare, la Mussolini può finalmente esprimersi al meglio nella sua principale occupazione (la soubrette), la Monsè rimane un'entità anonima (ma si trova lì grazie a contratti Mediaset arretrati), Gianluca Nicoletti ha trovato un modo poco impegnativo per ricevere il suo bel gettone di presenza, mentre Sgarbi è il vero mattatore: la sua sceneggiata della scorsa puntata (quando ha rotto un monitor dopo essersi inalberato per problemi di votazione ed è stato espulso dalla trasmissione) è anch'essa parte di questa fiction chiamata La Pupa e il Secchione.
Questo reality riesce a strapparti un sorriso, non importa se di compatimento o di reale divertimento. L'importante – per gli autori – è che si rida. E in tanti lo fanno.
La formula è riuscita: il programma si candida ad essere il reality dell'anno.