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Tutto il mondo li conosce, tutto il mondo li ha visti e indossati, ma forse non tutto il mondo ne conosce la storia, l’origine, l’utilizzo primordiale e l’incredibile sviluppo durante il corso della storia. Di che cosa stiamo parlando? Dei bermuda, il modello di pantaloni estivi più amati (e comodi) di sempre!
Oggi i bermuda possono essere considerati a tutti gli effetti un must have per la stagione estiva: versatili, leggeri e super freschi, essi hanno in realtà una storia molto caratteristica alle loro spalle. Andiamo a scoprirla insieme e vediamo come questo capo di abbigliamento oggi così mainstream nutra le sue origini in luoghi molto lontani.
I bermuda: l’origine del nome – e del pantalone
Il nome corrisponde esattamente alla realtà: sebbene possa sembrare scontato, la storia ci insegna che a dare il nome a uno dei capi di abbigliamento più in voga dell’estate sia proprio il luogo di origine: le Bermuda. L’appellativo, infatti, deriva dall’uso e dalla conseguente fama che il capo aveva in quei venti isolotti corallini (sarebbero trecento, ma solamente venti sono realmente abitati), dove gli abitanti erano soliti indossare i bermuda sostanzialmente tutto l’anno.
Immersi in meravigliosi paesaggi, in acque cristalline e tra animali mai visti, la popolazione delle Bermuda è conosciuta in tutto il mondo sia per la cordialità innata che dimostrano verso i turisti, sia per la particolarità dei loro outfit: pantaloncini di media lunghezza, sempre! Possiamo dunque affermare con certezza che siano stati proprio gli isolani a lanciare i bermuda e a diffonderne l’uso, sebbene, in realtà, una forma molto simile di pantaloncino esistesse anche dalle nostre parti.
I bermuda tra Ottocento e Novecento
In realtà questo tipo di capo di abbigliamento era già presente anche dalle nostre parti; a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, infatti, un modello di bermuda era solito essere indossato dai bambini (maschi, ovviamente) e veniva sempre abbinato a un paio di calzettoni. Tendenzialmente era questa la “divisa scolastica” più in voga ai tempi e basta sfogliare qualche libro di storia o osservare le vecchie foto di genitori e/o nonni per accorgerci che, effettivamente, era davvero così.
Fu però con la fine della Seconda Guerra Mondiale che i bermuda divennero un capo dall’usabilità totale: i militari, infatti, impegnati ai tropici, cominciavano a soffrire decisamente le alte temmperature e pe tale ragione cominciarono a indossare i bermuda un po’ per comodità, ma soprattutto perché offrivano loro un po’ più di freschezza. L’uomo in pantaloni corti non era un problema.
Vogue cita i bermuda e il successo negli anni ’60
La svolta avvenne nel 1948, quando Vogue decise di citare per la prima volta i “Bermuda shorts” ma, questa volta, ci si rivolgeva non agli uomini, bensì alle donne. Le cose stavano iniziando a cambiare. Dieci anni dopo, infatti, il concetto di femminilità era stato completamente ribaltato e i bermuda, da simbolo militare e sportivo, divennero un vero e proprio grido alla ribellione e alla non-sessualizzazione del corpo femminile: era cominciata la rivoluzione delle donne.
I bermuda entrarono così a fare parte del guardaroba di chiunque, uomini e donne indifferentemente e oggi, dopo così tanti anni, possono essere considerati un must have della bella stagione.
Di lino, di cotone leggero e anche di jeans, coloratissimi o dai colori neutri, i bermuda sono un passepartout per ogni occasione e, se abbinati nel modo giusto, donano all’outfit quel tocco di personalità in più che non fa mai male. E se li propongono anche i grandi brand di lusso, allora, ci crediamo ciecamente.