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Un dramma silenzioso che colpisce ogni giorno
Ogni 72 ore, una donna perde la vita in Italia a causa della violenza di genere. Questi numeri, che sembrano statistiche fredde, nascondono storie di vite spezzate, di sogni infranti e di un sistema che spesso fallisce nel proteggere le vittime. La recente docuserie “Ogni 72 ore”, condotta da Daniela Collu, porta alla luce quattro casi emblematici di femminicidio, invitando a riflettere su un problema che affligge la nostra società.
Le storie delle vittime: Marianna Manduca e le altre
Tra le storie raccontate, quella di Marianna Manduca risuona come un monito straziante. Questa donna siciliana, madre di tre figli, ha denunciato il marito violento ben dodici volte, ma le istituzioni non hanno saputo ascoltarla. La sua vita è stata spezzata da un femminicidio annunciato, un tragico epilogo di una lotta per la sicurezza e la giustizia. La storia di Marianna non è un caso isolato, ma rappresenta un sistema patriarcale che ignora le voci delle donne e le relega ai margini della società.
Il fallimento delle istituzioni e la necessità di un cambiamento
La morte di Marianna Manduca evidenzia il fallimento delle istituzioni nel proteggere le donne. La sua famiglia ha intrapreso una battaglia legale per ottenere giustizia, ma si è scontrata con un muro di gomma. Questo non è solo un tradimento verso Marianna, ma verso tutte le vittime di violenza di genere. È fondamentale che la società si unisca per costruire reti di solidarietà e per garantire che ogni grido di aiuto venga ascoltato e trasformato in azione. La lotta contro la violenza di genere deve diventare un impegno collettivo, un atto politico che sfida l’indifferenza e il patriarcato.