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Lady Diana scomparve il 31 agosto 1997.
A breve ricorrerà il ventunesimo anniversario della sua morte, ma l’affetto dei suoi sudditi nonché la curiosità della stampa mondiale intorno ala sua figura non sono mai scemati. A rendere unico e indimenticabile il personaggio di Diana è principalmente il fatto che nella principessa del Galles debolezze e punti di forza coincidevano, contribuendo a rendere il suo carattere tormentato uno dei più emblematici dello star system a cavallo degli anni Ottanta e Novanta.
Prima di diventare la moglie del Principe Carlo, Diana Spencer era praticamente ignorata dalla stampa mondiale e probabilmente anche da buona parte della società inglese. La giovane, timida e ignorante Diana non era altro che una delle due figlie della dama di compagnia della Regina Madre. Suo padre, il Conte di Spencer, aveva fatto nascere e crescere le sue figlie in una proprietà privata della Regina d’Inghilterra, segno dell’enorme vicinanza e del grandissimo affetto che correva tra la famiglia Spencer e quella regnante.
Diana aveva una sorella maggiore, Sarah. Fu lei a entrare per prima nel radar di Carlo d’Inghilterra, che la corteggiò brevemente (forse sollecitato dagli obblighi sociali che gli imponevano di trovare rapidamente una moglie). La liasonne tra i due durò in realtà assai poco. Senza perdersi minimamente d’animo, il Principe Carlo cominciò immediatamente a corteggiare Diana, più giovane di lui di dodici anni: lei aveva sedici anni e lui la bellezza di ventotto.
Come sanno tutti gli appassionati della famiglia reale britannica, la frequentazione tra Carlo e Diana fu brevissima: la figlia del Conte Spencer incontrò il suo futuro sposo soltanto tredici volte prima di accettare la sua proposta di matrimonio.
Pare però che se ne sia pentita subito dopo e che si sia confidata con la sua famiglia. Le fu risposto “La tua faccia è già sulle tovagliette da tè. Non puoi più tornare indietro”.
Fin dal principio del suo matrimonio, Diana capì che Carlo non l’amava e che nel suo cuore era rimasta conficcata Camilla Parker, l’amica d’infanzia di cui Carlo era innamorato da sempre.
Il giorno prima delle nozze Diana scoprì che Carlo aveva deciso di regalare a Camilla un braccialetto che portava incise le iniziali F&G, le prime lettere dei nomignoli che i due utilizzavano per chiamarsi in privato.
L’insicurezza personale di Diana, che si trovava stupida e ignorante e che aveva dovuto rinunciare al sogno di diventare ballerina a causa della sua struttura fisica, venne terribilmente accentuata dal disamore di suo marito e la nascita dei due figli non servì a colmare completamente questo vuoto, che si espresse anche in un grave disordine alimentare: la bulimia di cui Diana fu una delle prima a parlare in pubblico.
Nonostante il suo carattere apparentemente fragile, Diana decise di combattere per la propria sopravvivenza e divenne, nel giro di pochissimi anni un’icona della moda e un’innovatrice dell’immagine dei reali d’Inghilterra. Sostenne moltissime campagne benefiche e contribuì a rompere il tabù sull’AIDS, di cui in quegli anni si combatteva la diffusissima epidemia.
Separatasi da Carlo, Diana inseguì per tutta la vita il sogno del vero amore.
Pare che una delle relazioni più importanti della sua vita fu con un chirurgo pakistano. Hansat Khan decise di interrompere la relazione a causa della pressione mediatica a cui Diana era sottoposta. Dodi Al Fayed conobbe Diana dopo la fine della relazione con Khan e morì con lei nel tunnel De L’Alma a Parigi.