Last Vegas: trailer, trama e cast della commedia senile di Jon Turteltaub

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Il cinema senile in questi ultimi tempi sta vivendo una seconda giovinezza (affermazione tanto paradossale la nostra quanto veritiera).

A Hollywood hanno scoperto una formula dell’eterna giovinezza tanto semplice quanto efficace: riunire un team di stimatissimi attori dalla carriera monumentale agli ultimi sgoccioli, improvvisare un canovaccio che preveda la loro interazione e affidarsi in toto all’interpretazione dei suddetti mattatori.

Last Vegas, commedia attempata in uscita in questi giorni nelle sale italiane, mette insieme quattro premi Oscar di altissimo livello.

Protagonisti in primo piano nella pellicola diretta da Jon Turteltaub (L’apprendista stregone, Il mistero dei Templari) sono Michael Douglas, reduce dal successo di Dietro i candelabri, e Robert De Niro, ultimamente visto in Cose nostre – Malavita e Il grande Match.

A supporto di questo duo eccezionale altri due pesi massimi del cinema anglosassone: Morgan Freeman, l’eterno grillo parlante di un numero sconfinato di opere (ricordiamo solo Le ali della libertà) e il signorile Kevin Kline (In & Out, Creature selvagge).

L’idea alla base di Last Vegas è quella della riunione di un gruppo di amici d’infanzia che si sono persi di vista nel corso del tempo. Il quartetto si ritrova per il matrimonio di uno di loro, ritrovando vecchie dinamiche, nuovi contrasti e affiatamenti, ma con lo stesso spirito di sempre, come rivela lo sceneggiatore Dan Fogelman:

Penso che esistano relazioni all’interno di gruppi di amici che non cambiano mai.

Da giovani, troviamo la nostra comitiva e al suo interno ci ritagliamo il nostro ruolo. Anche quando diventiamo vecchi e costruiamo una famiglia, quando la comitiva si riunisce tendiamo a riprendere le nostre vecchie abitudini, i comportamenti e i ruoli. Così, pensavo potesse essere divertente esplorare tutto questo, guardare cosa succede quando un gruppo di uomini ormai adulti si riunisce ed assume di nuovo i ruoli che ricoprivano quando erano molto più giovani“.

La destinazione finale è la città del peccato per eccellenza, Las Vegas. Potrebbe sembrare un intrecci degno della saga Una notte da leoni, ma il regista assicura che, data l’età dei protagonisti, non mancheranno momenti di riflessione e bilanci esistenziali a controbilanciare l’ironia di fondo: “Se questi personaggi non fossero stati veri, con problemi e dolori reali, allora anche le loro battute non avrebbero funzionato e tutto sarebbe stato molto superficiale.

Questa storia invece comprende tutto, il comico e il drammatico. Serve la commedia per ottenere il dramma.“