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Laurence des Cars, 54 anni, è stata fin subito notata per il suo dinamismo e le sue premure poste in merito alla diversità e alle questioni sociali. Sarà la prima donna a capo del più grande museo del mondo. La Des Cars, presidente del Museo d’Orsay, è stata scelta per sostituire Jean-Luc Martinez a partire dal 1º settembre 2021, il quale era alla guida del Louvre dal 2013.
Chi è Laurence des Cars
Figlia del giornalista e scrittore Jean des Cars e nipote del romanziere Guy des Cars, questa storica dell’arte -specializzata nel XIX e XX secolo- ha assunto rilevanza per la capacità di attrarre le nuove generazioni al mondo dell’arte, per le sue esposizioni in relazione a dibattiti di attualità e per la restituzione delle opere saccheggiate dai nazisti.
La mostra-evento «The Black Model », del 2019, al Museo d’Orsay, ha riscosso talmente tanto successo da essere presa come modello d’approfondimento sul tema. Dopo gli studi in storia dell’arte all’Università Sorbonne e all’Ecole du Louvre, è entrata all’Ecole Nationale du Patrimoine assumendo il suo primo incarico come curatrice al Musée d’Orsay nell’anno 1994, dove è rimasta fino al 2007. Durante questo periodo è stata curatrice di numerose mostre in collaborazione con musei internazionali, come il Metropolitan Museum of Art, la Royal Academy of Art di Londra e il Museo Thyssen di Madrid.
Nel luglio del 2007 è stata nominata direttrice scientifica dell’Agenzia France-Muséums come operatrice francese incaricata dello sviluppo del Louvre Abu Dhabi. Nel gennaio 2014, la sua vita prende una svolta: viene nominata direttrice del Musée dell’Orangerie dal ministro della Cultura, Aurélie Filippetti, mentre nel febbraio 2017 è stata ufficialmente nominata direttrice del Musée d’Orsay dall’allora presidente francese François Hollande.
L’ampliamento del Musée d’Orsay
Sotto il suo mandato, il numero di visitatori del Museo d’Orsay, uno dei più grandi musei d’Europa, è cresciuto costantemente, raggiungendo fino a 3.700.000 visitatori nel 2019, con un livello di autofinanziamento del 64%. Nel bel mezzo della pandemia, la direttrice si lancia nel progetto «Orsay grand ouvert». Progetto che amplierà il museo, in particolare grazie ad una donazione di 20 milioni di euro di un mecenate americano rimasto anonimo.
L’obiettivo è proprio quello di avere più spazi espositivi, un centro educativo di 650 metri quadri e un centro di ricerca aperto a livello internazionale, il quale verrà inaugurato nel 2024. Un sogno per Laurence che nel 2020 dichiarava in un’intervista a Le Figaro “Nel 2019 sono state viste oltre 600 opere che conserviamo, da Ornans a Giverny”.
Laurence des Cars: la restituzione del quadro di Klimt
Nel marzo 2021 grazie alla determinazione di questa donna, il ministro della Cultura Roselyne Bachelot lancia la procedura di restituzione del dipinto di Gustav Klimt, “Rose sotto gli alberi” –conservato al Museo d’Orsay- alla famiglia ebraica austriaca di Nora Stiasny, vittima dell’Olocausto, depredata dei propri beni dai nazisti nel 1938, dopo l’Anschluss.
Questa decisione è il nostro onore, è l’adempimento del nostro dovere di fronte alla storia e onora il nostro impegno collettivo nei confronti delle vittime della barbarie nazista