Eh no, i santi vanno sempre rispettati, non sia mai che nel giorno a loro dedicato vada in onda una puntata delle Iene con due interessanti servizi sul mondo del sesso. Ah no, scusate, il venerdì Santo non è dedicato ai Santi ma, mi dicono, è il giorno della morte di Gesù. Tranquilli, poche ore dopo risorgerà. Però: anni di catechismo buttati nel cesso.
Comunque sia, Tiraboschi ha deciso di sospendere la puntata de Le Iene di questo venerdì. Riporto le ragioni della scelta.
"All'interno ci sono due inchieste, lunghe, scabrose e cariche di dettagli che giudico davvero troppo estreme per essere trasmesse nella serata di Venerdì Santo. Privare la puntata di queste due inchieste, significherebbe mutilarla. E anche questo sarebbe un errore. Ragioni etiche e di rispetto mi impongono, quindi, di bloccare il programma di dopodomani".
Premesso che i servizi andranno in onda comunque il 28 marzo, ci tengo però a far notare per l'ennesima volta quanto qualsiasi scelta in Italia sia ancora legata ad una mentalità scandalosa da religione di stato.
Cosa dobbiamo trasmettere in tv a Pasqua? The Passion 24 ore su 24? E a Natale allora? Non è forse irrispettoso proiettare in tv, nei 25 giorni di dicembre, film su un tale di nome Babbo Natale?
Possibile che il sesso debba ancora essere vissuto come tabù? Come qualcosa che un bravo cattolico dovrebbe tenere lontano da sè seppellendolo nei meandri della propria esistenza? La soppressione di un naturale impulso è una pratica criminale. Ma lasciamo da parte questo aspetto, visto che se ne discute da anni e nessuno ne è mai venuto a capo, nemmeno il tanto amato Giovanni Paolo II, che in quanto ad innovazione ha solo portato aria fresca sulla scheda che raccoglie i punti delle Mille Miglia Alitalia. Che infatti ora è in crisi.
Possibile invece che in un giorno importante come quello di venerdì una storia di un'attualità sconcertante, quella della ragazza che vuol fare l'attrice, non possa essere l'emblema di un mondo che va proprio in direzione opposta rispetto a quella voluta da colui che in quelle ore serali era appena morto e si apprestava a risorgere?
Magari uno spunto per aprire un diabattito in più invece che uno in meno. Non in tv, non alle Iene, che usano questi servizi per fare share, ma magari sui quotidiani. No, nemmeno sui quotidiani, che se ne fottono alla grande, ma magari sui blog. Magari in famiglia, a tavola il giorno dopo. Magari solo nella propria mente, la mattina seguente seduti sul water.
Ecco, sarebbe anche ora di uscire da questo circolo vizioso. Bloccare una trasmissione con simili ragioni è cosa ridicola, non cosa buona e giusta. Almeno nel 2008.