Un ottimo inizio per Daria Bignardi che per la prima puntata della nuova stagione ospita il cantante libanese, Dario Fo, Matteo Renzi, Valeria Bruni Tedeschi e Fabio Volo
La prima puntata de Le Invasioni Barbariche ha avuto il suo “eroe” e il mio: Mika.
La personalità del musicista permette di incantarsi davanti all’intelligenza penetrante, alla grazia, all’allegria e all’educazione.
Il cantante libanese è riuscito nell’impresa di far sciogliere Daria Bignardi, arcigna nella prima intervista con Matteo Renzi, l’uomo del fare che cerca di rendere la proverbiale cattiva comunicazione della sinistra italiana il terreno esplicativo dell’ho fatto (tra visite alle scuole, costruzione di biblioteche e inaugurazioni di case popolari) e del farò (gli accordi con Berlusconi per la nuova legge elettorale).
Non so ancora se al tavolo con la conduttrice ci fosse il vanesio neo-segretario del Pd o il suo contorto imitatore Crozza con foglio Excel alla mano per mostrarci quali sono i temi che la politica deve affrontare, in che tempi e per quali cifre. Una casellina del foglio di calcolo spetta alla questione delle unioni civili e dei diritti delle coppie omosessuali, tema sul quale la vetusta Italia si sgretola.
Basterebbe guardare Mika per non avere dubbi sul fatto che il diritto si sposa con l’intelligenza e che tanti “piccoli Mika colorati” sarebbero nelle mani sicure di un educatore coscienzioso (che può essere omosessuale o eterosessuale). Quello che maggiormente salta alle orecchie di chi ascolta il cantante parlare è, infatti, l’abitudine alla riflessione, una pacata autorevolezza e un’intelligente propensione alla ricerca.
Daria Bignardi lo invita sul palco, gli consegna il disco di platino e gli presenta il suo eroe, Dario Fo.
Il Premio Nobel italiano, la cui opera è stata studiata dal cantante nei cui sogni c’è la regia teatrale, elogia il musicista, che a sua volta lo ringrazia colmo di ammirazione, riconoscendo in lui l’ultimo grande outsider la cui vita è stata un esempio di ingegno, libertà e tolleranza (se non fosse per la sua recente vicinanza a Beppe Grillo, esempio lampante di intolleranza e incapacità di dialogare).
È la volta di Valeria Bruni Tedeschi, attrice e regista italiana trapiantata in Francia, protagonista del film Il Capitale Umano di Paolo Virzì.
Timida e impacciata la sorella di Carla Bruni è tutta ripiegata su se stessa tanto che non è possibile vederne il collo staccato dalla spalla. Capiamo dai suoi balbettii perché non ami le interviste e poco resta di quello che impercettibilmente ha detto.
Ai sussurri della Bruni seguono le grida del neo-papà Fabio Volo, il più odiato o amato d’Italia – dice la Bignardi – che dimentica la fetta di quelli a cui è indifferente e indifferente resta.
E finalmente torna lui, Mika, che alla domanda della conduttrice – Nelle tue canzoni non parli mai di sesso? – risponde con intelligenza, a riprova della sua stoffa:
“Nelle mie canzoni parlo spesso di sesso. A Miami ho conosciuto una prostituta, Carolina, e per lei ho scritto Love Today. Anche Lollipop me l’ha ispirata una ragazza. Ma cerco di non parlarne mai con volgarità perché la volgarità estrema fa perdere la tolleranza a chi ascolta”.
Cos’altro aggiungere?