Argomenti trattati
In Leftover le donne della Cina vengono narrate approfondendo la questione dello stigma da “Sheng nu”. Le Sheng nu sono le donne che hanno superato i 27 anni ma non sono ancora sposate. Il termine è stato coniato nel 2007 da un’organizzazione governativa responsabile della protezione e della promozione dei diritti e delle politiche delle donne. Da allora pare abbia avuto un modesto successo agli occhi del governo cinese, tanto da diventare parte della lingua ufficiale.
Sheng nu: chi sono le donne stigmatizzate poiché single
Le Sheng nu secondo il governo di Pechino sono un modello da evitare, malsano per la società e possibilmente da sradicare. Negli ultimi anni, il governo cinese ha condotto diverse campagne “esortative” nell’intento di convincere le donne a sposarsi. L’ennesimo caso in cui al governo è concesso entrare nella vita privata delle persone e, nella maggior parte dei casi, a discapito delle donne. All’esplicita posizione governativa se ne affianca un’altra non meno palesata: attraverso i media le donne non sposate sono oggetto di scherno e ironia pesante.
D’altro canto lo scherno non è che un ennesimo effetto domino della vecchia “politica cinese del figlio unico” introdotta nel 1979. Questa venne perpetrata dal governo cinese per un controllo strutturale delle nascite. Il controllo rientrava nella ben più ampia pianificazione familiare volta al contrasto dell’elevato tasso d’incremento demografico del paese. Conosciuta nel mondo come una delle riforme più discusse e alienanti, la politica cinese del figlio unico venne sospesa nel 2013 per gli effetti dannosi che, a causa della stessa, si ripercuotevano nella società. Anche sull’economia la politica del controllo delle nascite aveva avuto effetti deleteri.
Tornando all’oggi, cosa c’entra la vecchia politica cinese con la stigmatizzazione delle Sheng nu? Anche se di fatto la politica sul controllo delle nascite è stata sospesa anni fa, l’idea che in Cina si ha delle donne non è andata oltre rispetto al tradizionale ruolo che ad esse è relegato. Lo dimostra il fatto che una donna priva di un marito all’età di 27 anni sia già stigmatizzata come modello negativo da cui diffidare.
Leftover: le donne che in Cina sono “da scartare”
Tuttavia, le donne cinesi non ci stanno e, dopo l’eco internazionale che la questione Sheng nu ha avuto, sono passate in controffensiva. Molte di loro vanno fiere dei loro progressi in carriera, delle loro vite e dell’indipendenza che sono state in grado di crearsi. Nel documentario Leftover Women, prodotto da Lens Feature, si parla del tema in questione attraverso le vite di tre donne cinesi di successo.
Le protagoniste sono Qiu Hua Mei (un avvocato di 34 anni), Xu Min (impiegata alla radio pubblica, 28 anni) e Gai Qi (36 anni, assistente professore universitario a Pechino). Qiu Hua Mei, Xu Min e Gai Qi confermano, ognuna a proprio modo, quanto sia difficile soddisfare le aspettative sociali e allo stesso tempo dedicarsi a costruire il futuro che aspirano di avere.
Un brillante strumento di denuncia, quello del documentario. Utile soprattutto ad essere sempre recettive alle notizie delle donne nel mondo, per poi imparare a non abbassare mai la guardia su quelli che sono i propri diritti. Per questo, la tutela del diritto alla libertà di scelta delle giovani donne cinesi dovrebbe travalicare i confini del Dragone.
LEGGI ANCHE: Sterilizzazioni in Cina: un nuovo affronto agli Uiguri?