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Si sente spesso, e purtroppo, parlare di omofobia ma, quando si tratta delle donne, il termine giusto da utilizzare è lesbofobia. Cosa è, che origini ha e in che cosa consiste questa intolleranza?
Che cos’è la lesbofobia
La lesbofobia è la paura e l’odio verso il lesbismo e le donne lesbiche in quanto individui, coppie o gruppo sociale. Si manifesta con atteggiamenti negativi e comportamenti discriminatori che vanno dal disprezzo e da un generale pregiudizio e arrivano fino alla violenza psicologica e fisica. Il pregiudizio verso le donne lesbiche nasce dalla convinzione che l’eterosessualità sia da considerarsi “normale”, mentre gli altri orientamenti sessuali siano innaturali.
Origine del termine
Lesbofobia è un termine composto dalle parole Lesbo e fobia (dal greco phobìa = paura, avversione). Come lesbismo e lesbica, deriva dall’isola di Lesbo, in Grecia, dove nel VII secolo a.C. visse la poetessa Saffo, che dedicò alcuni dei suoi celebri versi alla bellezza femminile e all’eros tra donne. Per questo motivo, anche l’aggettivo “saffico” esprime l’amore erotico tra due donne.
Lesbofobia e sessismo
La lesbofobia si manifesta anche come una forma di sessismo. La discriminazione nei confronti delle lesbiche viene infatti spesso percepita come una forma di discriminazione contro le donne unita all’omofobia e viceversa. Molte sono le testimonianze di donne lesbiche che subiscono molestie fisiche e psicologiche da parte di uomini che non accettano il loro orientamento sessuale e, allo stesso tempo, discriminano il loro genere.
Stereotipi di questo tipo sono per esempio il considerare le atlete donne in generale sempre o prevalentemente lesbiche. Oppure la stessa lesbofobia da parte degli uomini omosessuali che mettono in secondo piano le questioni lesbiche nelle campagne LGBT. In alcuni stati, come il Sudafrica o l’India, è diffuso lo stupro correttivo, al fine di “correggere” le persone che non sono ritenute conformi alle norme di genere o che non sono eterosessuali.
La legge in Italia contro la lesbofobia
Ai primi di agosto, in Italia, alla Camera è approdato il disegno di legge con relatore il deputato del Pd Alessandro Zan che punisce omofobia e misoginia. La legge prevede il reato di omotransfobia per chi discrimina, minaccia e aggredisce gay, lesbiche e trans e contrasta i crimini di odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali ma anche contro le donne e introduce il carcere per chi commette violenza o incita a commettere violenza nei confronti di un’altra persona sulla base dell’orientamento sessuale.