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Un insegnante di Civitavecchia, che risponde al nome di Marco Galice, ha scritto una lunga lettera contro la tv trash. Nel suo mirino Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini e tutti i maggiori conduttori Mediaset. Il suo scritto, neanche a dirlo, è diventato virale in un lampo.
Lettera di un insegnante contro la tv trash
In tempi social, scrivere una lettera su Facebook è il modo migliore per attirare l’attenzione. Questo è quanto fatto da Marco Galice, insegnante di Civitavecchia. Nella sua missiva, l’uomo accusa la tv trash di essere responsabile “del decadimento culturale del nostro Paese”. Nello specifico, fa i nomi di “Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale“. Galice intitola la lettera “Io vi accuso”, riprendendo il celebre incipit del J’accuse con cui Emile Zola si scagliò contro il presidente della Repubblica Francese. Nel suo mirino, però, sembrano esserci solo i conduttori Mediaset.
Che il Biscione sia più trash di Viale Mazzini è ormai risaputo, ma c’è da sottolineare che negli ultimi tempi anche la Rai sta mandando in scena teatrini discutibili. Vi dice qualcosa il tutorial ‘Come fare la spesa’ di Detto Fatto? Alla luce di ciò, si può davvero affermare che solo Mediaset propone show ‘barbari’? Galice scrive:
“Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. (…) Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico”.
L’insegnante di Civitavecchia è pungente e, anche se non ha tutti i torti, sembra essere leggermente di parte: Mediaset manda in scena programmi spazzatura, mentre la Rai non viene menzionata.
Le accuse di Marco Galice
Il professor Galice prosegue spiegando che, grazie al suo lavoro, vede quotidianamente i ragazzi emulare i modelli partoriti dalla tv trash. Si legge:
“Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi. (…) Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona. Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese”.
La lettera dell’insegnante ha trovato, giustamente, molti consensi. La domanda, però, sorge spontanea: i ragazzi di oggi non sono in grado di ragionare con la loro testa? Forse, nel 2020 come non mai, il compito degli insegnanti dovrebbe essere quello di ‘generare’ teste pensanti.