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Se è vero che le preferenze tra i generi letterali sono qualcosa di molto personale, è anche vero che ci sono alcuni libri che hanno fatto la storia della letteratura e che quindi meritano di essere letti almeno una volta nella vita. Scopriamo quali sono i più belli mai scritti nella letteratura italiana ed internazionale.
Quali sono i libri da leggere almeno una volta nella vita: in Italia
Quanto siamo influenzati dalle opinioni che gli altri hanno di noi, dal mondo in cui, sempre gli altri, ci vedono? Scopriamolo in “Uno, nessuno, centomila”, celebre racconto firmato da Pirandello nel 1926, in cui lo scrittore racconta le vicende di un ricco trentenne che, dopo un’osservazione della moglie, si accorge di avere il naso leggermente storto. Rimaniamo in Italia con “La coscienza di Zeno”, romanzo di Italo Svevo scritto ancora prima di quello di Calvino, nel 1923, che ci permette di fare un viaggio nella coscienza di Zeno Cosini.
Tra gli storici romanzi italiani da non perdere c’è anche “Il piacere” di Gabriele D’Annunzio, scritto nel 1889: Andrea Sperelli è un dandy che si gode la vita nei palazzi romani. Il giovane sempre circondato da donne che stravedono per lui, si innamora di Elena Muti, una vedova da cui verrà poi lasciato.
Letteratura francese
Tanto impegnativo quanto meraviglioso “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust è capolavoro della letteratura francese scritto nel 1927, con il primato del romanzo più lungo mai stato scritto. In questa sorta di “viaggio” diviso in 7 volumi Proust cerca di comprendere l’essenza del tempo per cercare di sfuggirgli.
“Madame Bovary” è invece stato scritto da Gustave Flaubert nel 1857 ed è rinomato per essere uno dei primi romanzi realisti. Emma Bovary, la protagonista, delusa dalla mediocrità del marito e dalla vita sterile, cerca di anestetizzare la propria tristezza con le emozioni vissute tra le braccia degli amanti.
Letteratura internazionale
Premio Nobel per la letteratura, José Saramago nel 1995 ha scritto “Cecità”, un libro che oggi, in tempo di pandemia, sembra più che mai attuale. Stiamo parlando di “Cecità, un racconto su atteggiamenti tipici dell’uomo di ogni epoca: indifferenza, egoismo, sopraffazione. Chissà mai se, rileggendolo, ci si possa rendere conto di quanto possiamo essere tristemente prevedibili noi esseri umani.
Anche in questo caso, con “1984” di George Orwell, ci troviamo davanti ad un racconto che sebbene sia stato scritto nel 1948 suona tremendamente attuale. In un mix tra fantascienza, fantapolitica e distopia, Orwell strizza l’occhio ai sociologi più esperti creando una società ambientata in uno scenario post-atomico governata da un partito totalitario. No, non ha nulla a che vedere con il “Grande Fratello” che siamo abituati a vedere in televisione.
Menzione speciale per la letteratura russa considerata sempre molto pesante (non a caso ci si riferisce ai suoi libri chiamandoli “mattoni russi”) ma sempre ricca di sorprese. Come “Anna Karenina”, scritto da Lev Tolstoj nel 1877. Nel romanzo viene raccontata la storia di una donna insoddisfatta che, come Madame Bovary, cerca conforto tra le braccia di un uomo che non è il marito.