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Considerata la migliore scrittrice e sceneggiatrice in grado di usare la penna per fare denunce sociale, Lillian Hellman è stata un punto di riferimento nel XX secolo. Scopriamo la sua storia dall’inizio della carriera al successo consolidato.
Chi era Lillian Hellman
Lillian Hellman, all’anagrafe Lillian Florence Hellman (New Orleans, 20 giugno 1905 – Tisbury, 30 giugno 1984), è stata una scrittrice statunitense. Cresce nellla città di New York dove si trasferisce a soli cinque anni insieme alla sua famiglia. Durante gli anni di scuola si dimostra appassionata a letteratura e scrittura così, una volta conclusa la scuola dell’obbligo, si iscrive alla Columbia University.
Si trasferisce poi a Los Angeles insieme al marito e sceneggiatore Arthur Kober e qui si inserisce nel mondo del cinema. Se con l’amore non prosegue a gonfie vale, il lavoro sembra andare meglio.
L’esordio di Lillian Hellman
Mentre la scrittrice si innamora dello scrittore Dashiell Hammett realizza la sua prima piéce teatrale di successo “La calunnia” affrontando temi mai trattati prima come l’omosessualità femminile.
Le sue opere si distinguono spesso proprio per la volontà di affrontare tematiche calde come anche gli scioperi o il razzismo. Dimostre le sue idee politiche di stampo lineare anche attraverso uno stile narrativo conciso, come in “The Children’s Hour”. Non smette mai però di impegnarsi anche attivamente durante gli anni di rivolta.
Lillian Hellman e il successo a teatro
Nel 1939 realizza “Piccole volpi”, un’opera impegnata che vuole rappresentare la vita borghese negli stati del sud nei primi anni del Novecento. Rappresenta l’opera a Broadway ottenendo grandissimo successo, ma creando anche diverse polemiche per le provocazioni lanciate.
Il decennio successivo prosegue con difficoltà, la scrittrice viene infatti limitata e ostacolata dal governo degli Stati Uniti, ma questo non la ferma. Hellman scrive la sceneggiatura per il film “La caccia” interpretato da Marlon Brando e pubblica romanzi come “Pentimento”, diventato noto al pubblico per la sua trasposizione cinematografica.