I Linkin Park si sono scagliati contro Donald Trump. Ancora una volta, il motivo della diatriba è da ricollegare all’utilizzo non autorizzato di alcune canzoni. Il Presidente Usa, per un video della nuova campagna elettorale, ha utilizzato il brano In the End.
Linkin Park contro Trump
Donald Trump ha commesso l’ennesimo scivolone. Il Presidente Usa, in corsa con una nuova campagna elettorale, ha utilizzato alcuni brani musicali in modo non autorizzato. Ancora una volta, lo staff del marito di Melania ha ‘preso in prestito’ una canzone da qualcuno che non ha stima di loro. Si tratta dei Linkin Park e del pezzo In the End del 2002. La band, ovviamente, non ha apprezzato il gesto e ha invitato Trump o chi per lui a rimuovere immediatamente il brano dal filmato. Inoltre, via Twitter, hanno comunicato:
“I Linkin Park non approvano e non sostengono Trump, né autorizzano il suo staff a usare la nostra musica”.
Lo staff del Presidente Usa, nello specifico Dan Scavino, responsabile dei social media della Casa Bianca e assistente di Donald, ha subito rimosso dai social il filmato in questione. E’ bene sottolineare che non si tratta della prima polemica di questo genere. Qualche settimana fa, i Rolling Stones hanno minacciato di fare causa al marito di Melania per l’utilizzo non autorizzato delle loro canzoni come colonna sonora della propaganda elettorale. La stessa situazione si era creata nel 2016, ma le proteste della band passarono inascoltate. Anche i Queen, sempre nel 2016, erano insorti per lo stesso motivo: la loro iconica We Are the Champions era stata ‘presa in prestito’ per una convention repubblicana.
Linkin Park did not and does not endorse Trump, nor authorize his organization to use any of our music. A cease and desist has been issued.
— LINKIN PARK (@linkinpark) July 19, 2020