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La liquirizia, spesso venduta in tisane, liquori o bastoncini, vanta benefiche proprietà per la nostra salute che vale la pena scoprire.
Vediamo nel dettaglio come si ricava e utilizza.
La liquirizia è il nome comune della pianta Glycyrrhiza glabra e del succo estratto dalle sue radici. La pianta appartiene alla famiglia botanica delle Fabacee e ha fusti che possono raggiungere un metro d’altezza. È originaria del mediterraneo. Spesso abbonda nelle zone dell’Italia meridionale e centrale. Come in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo ma anche in Spagna, Turchia e alcuni paesi della Russia.
Il cuore della pianta è sottoterra, nelle sue radici, profonde anche due metri. Cresce prevalentemente su terreni argillosi o calcarei, in aree calde e soleggiate. È una pianta che resiste al freddo. Dalle sue radici viene prodotto il succo di liquirizia che dopo essere stato processato si utilizza come dolciume, per aromatizzare e colorare la birra e per la concia di alcune varietà di tabacco.
L’estratto e lo sciroppo di liquirizia vengono utilizzati in campo farmaceutico per le proprietà bechiche.
Favoriscono infatti l’espettorazione, ma ha anche proprietà edulcoloranti ed emollienti. Se ne fa un grande uso anche nella fitocosmesi dove diventa componente per la produzione di dentifrici, shampoo, creme, collutori, saponi e lozioni.
Le radici della liquirizia vengono estratte dal terreno circa tre anni dopo la coltivazione e durante il periodo autunnale. La procedura di lavorazione implica che siano sbucciate ed essiccate e poi vendute sotto forma di bastoncini più o meno lunghi.
Per produrre la liquirizia nera che spesso è molto apprezzata dai bambini, le radici vengono fatte bollire in grandi caldaie per ottenere un liquido scuro che forma la base per produrla. Poi tramite estrazione e lavorazione, si ottiene una pasta nera, aromatica e di una certa consistenza che viene poi utilizzata per formare dei pani, cilindretti o altre forme. Con 100 kg di radici si ricavano circa 15/20 kg di succo per pani.
La liquirizia ha notevoli proprietà benefiche tra cui dimagranti, digestive e terapeutiche. Con la liquirizia si producono non solo delle tisane calde da bere in inverno ma anche delle dissetanti bevande per l’estate. Contiene proprietà antinfiammatorie e sedative.
Infatti come infuso, è un buon toccasana contro la tosse e un aiuto per espellere il catarro. Possiede una buona dose di magnesio, utile per metabolizzare la vitamina C. Funziona anche come leggero lassativo.
Inoltre contiene grandi quantità di antiossidanti e riduce i valori di trigliceridi e transaminasi, utile per chi soffre di patologie epatiche.
Ha effetti benefici sullo stomaco, in caso di ulcere duodenali. Aumenta la pressione arteriosa per chi soffre di ipotensione. Pare essere anche un regolatore degli estrogeni, ossia gli ormoni femminili.
Per ultimo, la si può assumere la sera come tisana contro i problemi di insonnia. E’ rinfrescante e diuretica.
Vi citiamo alcuni benefici e associazioni di altre piante con la liquirizia. Per l‘ipotesione la liquirizia è ottima se abbinata con il Biancospino.
Come gastroprotettore, se si assume con fiori e foglie di Malva è molto utile.
Si può utilizzare come rimedio in caso di Gastrite, se abbinato con della Camomilla.
Per la stipsi la liquirizia è ottima assunta con Frangula e Cassia.
Come espettorante, si assume con Eucalipto e Timo.
Per digerire, la liquirizia è ottima abbinata a semi di Finocchio.
Benché la liquirizia abbia tante tante proprietà benefiche, il suo utilizzo in alcuni casi ha delle controindicazioni. Infatti l’acido glicirrizico in essa contenuto, se assunto ad alte dosi e per periodi prolungati, può provocare mal di testa e aumento della pressione arteriosa.
Segnaliamo inoltre che è controindicata in caso di gravidanza, allattamento, in caso di malattie cardiache, glaucoma, diabete e ipertensione. In questi casi consigliamo vivamente, prima di farne uso, di chiedere al proprio medico di fiducia se potrebbe danneggiare il proprio stato di salute.
Prestare particolare attenzione al suo utilizzo qualora si assumano dei farmaci. Tra cui lassativi, diuretici, cortisonici, antiaritmici, contraccettivi orali e insulina poiché interagisce riducendone l’assimilazione. Inoltre se assunta in alte dosi può produrre ritenzione idrica.
In cucina la liquirizia viene utilizzata dai grandi chef per i loro piatti. La abbinano ai crostacei, al risotto e ai carciofi. Viene molto usata anche per insaporire caramelle, liquori, cioccolato, ed altro.
In Asia viene utilizzata per aromatizzare brodi e marinare la carne assieme alla salsa di soya.
Particolarmente indicata per preparare dolci, si sposa bene anche a piatti salati, in particolare al pesce, alle verdure e alle carni bianche. È indicatissima nelle salse a base di peperoni, con le carni di maialino e coniglio.
A Rossano, poi, in Calabria, è stato aperto il museo della liquirizia. L’idea è stata della famiglia Amarelli, grandi produttori dal 1731 di liquirizia di alta qualità.
Potete visitare il loro museo e anche seguire il ciclo produttivo dalla radice alla liquirizia.