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Pensate che il sesso sia solo un affare fisico e che quindi l’anima non possa accedere a certi piaceri perché non facenti parte delle sue alte sfere? Insomma, pensate davvero che l’orgasmo sia la pura somma di soli stimoli fisici e corporei? Le filosofie orientali, da sempre sono votate al benessere psico-fisico della persona. La sfera sessuale è ovviamente attiva e prevede il connubio tra mente e copro. Così, le pratiche tantriche, come quella del mahamudra, risultano essere molto efficaci ed ovviamente, molto soddisfacenti… ma di cosa si tratta esattamente e quali benefici potrebbe portare nella vita di coppia? Scopriamolo nel dettaglio…
Orgasmo dell’anima
Innanzitutto, bisogna capire cosa si intenda esattamente con l’espressione “orgasmo dell’anima”. E’ una metafora, oppure va interpretata nel senso letterale? Il Mahamudra, nelle filosofie orientali, è anche individuabile come il “grande orgasmo spirituale” e cioè il risultato dell’elevazione della nostra vibrazione animica.
L’orgasmo dell’anima può quindi essere raggiunto durante degli stati meditativi stabili in cui si perde la cognizione dei propri limiti fisici. Per la cultura occidentale iperrealista e materiale, tutte queste chiacchiere circa le vibrazioni, le frequenze, le meditazioni, le anime, possono sembrare delle storielle da pazzi invasati che mugugnano cantilene strane ma in realtà, grandi intellettuali come l’ormai celeberrimo Osho, hanno scritto diversi libri su questo argomento.
Non è un caso che, in senso più ampio, l’orgasmo dell’anima è oggetto della macro materia che è il tantrismo.
Cos’è il mahamudra
A questo punto appare chiaro che parlare di Mahamudra o di orgasmo dell’anima, è esattamente dire la stessa cosa in parole diverse. Il Mahamudra è il piacere spirituale (e di conseguenza fisico) più intenso a cui l’essere umano possa avere accesso, nel momento in cui riesce ad elevarsi spiritualmente e quindi, quando acquisisce un nuovo livello di coscienza. Va però specificato che esistono diversi livelli di orgasmo dell’anima e quello di coppia fa parte di uno dei livelli più complicati, ma al contempo soddisfacenti, che si possa provare.
Se si parla di una pratica solitaria, si inizia con circa un’ora di ascolto in cui si capisce bene cosa il Tantra possa apportare di positivo all’individuo. Poi vi è una parte rituale di circa due ore, in cui ci si denuda e si continua la meditazione cercando di individuare eventuali blocchi emotivi (non è raro che alcune persone scoppino in lacrime oppure vivano stati di profonda presa di coscienza del proprio corpo, dopo un primo momento di ovvio imbarazzo).
Quando si parla di pratica di coppia invece, la complicità è l’elemento trainante della pratica. Alcuni addetti al settore hanno infatti specificato che: “L’ultima volta, ad esempio, ho chiesto a tutti di guardarsi negli occhi per almeno dieci minuti e tutti sono andati avanti spontaneamente fino a mezz’ora, rimandando un’esperienza di connessione profonda e di intensa pace. Insomma, noi non siamo quelli che alla fine della pratica indicano il cestino in cui trovare i preservativi, ma questo non vuol dire che l’aspetto sessuale venga bandito: è una dimensione che viene considerata dopo tanta pratica perché deve raggiungere una qualità altissima, appagante, estatica, altrimenti meglio andare in un privé”.
Orgasmo di coppia
Ogni coppia può riuscire a raggiungere l’orgasmo dell’anima? Assolutamente no. Quello che rende tale amplesso possibile è la perfetta sintonia tra i partner, un amore reale che li leghi e nessun segreto celato dietro finti sorrisi e finti legami. Ci deve essere una totale compatibilità tra le parti il che permette alla coppia stessa di vibrare ad altissime frequenze, già solo per il fatto di stare insieme.
Per spiegarla in termini decisamente più “laici” è come se la forza del sentimento (pensate alle relazioni a distanza e simili) riesca a far provare piacere già solo con la forza dei nostri pensieri nei confronti del partner. Così assurdo? Non poi così tanto se ci riflettete. Raggiungere questo stato di estasi senza pari, però, non è facile perché richiede una capacità meditativa di livello estremamente avanzato.
Ormai, anche in Italia possiamo trovare diverse scuole di tantrismo che propongono corsi di ogni genere. Infatti, alcuni maestri hanno affermato che il Tantra: “è una delle poche discipline che utilizza tutti e sette i ‘chakra’ che ci compongono, compresa la sessualità, o meglio l’eros, che nutre tutte le altre. Ma, appunto, non si utilizza solo il piacere, anche se la pratica tantrica è intrinsecamente piacevole, dato che la Via tantrica è anche chiamata la ‘via al Piacere’. I tantrici antichi avevano scoperto che il piacere apre le energie del corpo, e attiva processi di guarigione”.
Perciò, qualsiasi sia la declinazione della pratica del Mahamudra, su una cosa si è tutti d’accordo: è difficile spiegare la sensazione o la connessione che viene sprigionata da tale processo. L’unico modo per capirla davvero? Provarla!
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