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Luca Zingaretti sarà protagonista della nuova serie “Il Re” prodotta da Sky Original.
L’attore romano reciterà la parte di Bruno Tesori, il direttore del carcere “San Michele”. Un prison drama tutto italiano, innovativo che non assomiglia a niente di già visto.
Luca Zingaretti si trasformerà ne “Il Re” per otto puntate, nella nuova serie tv firmata da Sky Original. Salvo Montalbano svestirà i panni di Commissario di Polizia e entrerà in quelli di direttore di un carcere, il “San Michele“.
Un personaggio tutto nuovo per Zingaretti che inizierà le riprese dalla fine dell’anno. “Il Re” si presenta al pubblico come il primo prison drama italiano. Un genere innovativo e mai esplorato nel nostro Paese con una serie televisiva.
Per l’attore romano è una novità assoluta: “Bruno Testori è un personaggio cupo, maestoso, contorto, controverso, un RE per l’appunto. Interpretarlo è una sfida che ho accettato subito e che mi affascina, seguendone lo sviluppo, di pagina in pagina sempre più” – ha confessato Luca Zingaretti.
“Il Re” è prodotto da Wildside e The Apartment. L’amministratore delegato della casa di produzione, Lorenzo Mieli manifesta la sua soddisfazione nell’avere Luca Zingaretti protagonista del racconto. “Dar vita a una nuova serie e a un nuovo personaggio è sempre importante. Farlo con Luca Zingaretti protagonista è un passo davvero significativo nel panorama della serialità italiana” – afferma Mieli.
Il protagonista è Bruno Testori, un controverso direttore di un carcere che non accetta nessuna delle leggi dello Stato.
L’unica regola ad aver valore è il suo insindacabile giudizio. “Un uomo apparentemente forte, posseduto in realtà da un ingombrante dark side” – spiega ancora il CEO di The Apartment. “Il Re è una sfida e, come dovrebbero sempre fare le buone serie e i personaggi originali, l’obiettivo è stupire e spiazzare gli spettatori”.
Il protagonista Bruno Testori è il direttore del carcere di frontiera, “San Michele”. La sua è una vita cupa, vive per la sua professione e all’interno del carcere decide autonomamente le regole, facendo riferimento solo alla sua personale idea di giustizia.
Testori è al di sopra della legge: lui definisce il bene e il mare, anche per i suoi detenuti. La storia, però, lo porterà a fare i conti con la propria vita che spesso esce fuori dai binari. Segue i principi della sua morale: spietato con tanti, misericordioso con pochi. Il racconto verrà spiazzato da un avvenimento che minaccerà il direttore del carcere e lo costringerà a fare i conti con una difficile guerra, emotiva e personale.
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