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Lucia Chiarelli, 68 anni, è morta poco dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Formia: la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Lucia Chiarelli, donna di 68 anni, è morta nella mattinata di lunedì 11 luglio scorso. Era stata accompagnata dal marito al Pronto socorso intorno alle 08:00, perché lamentava forti dolori al petto irradiati al braccio sinistro, sospettando appunto che si trattasse di un infarto.
Risultata positiva al Covid dopo il tampone d’ingresso, è stata dimessa in un’ora e mezza con la diagnosi di “dolore toracico in paziente Covid positivo”.
Tuttavia, tornata a casa, dopo nemmeno due ore è stata colta da un malore ed è morta alle 11:30 circa.
Sulla morte di Lucia Chiarelli, ora, la Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Non ci sono ancora nomi iscritti nel registro degli indagati, ma i Carabinieri hanno già acquisito la cartella clinica e sulla salma della 68enne verrà svolta l’autopsia.
Ufficiale anche l’avviso per la riesumazione della salma, che è già stata sepolta.
I risultati degli esami sul cadavere serviranno a chiarire le cause che hanno provocato il decesso, e saranno di aiuto agli investigatori per capire se la morte di Lucia sia imputabile a imperizia o negligenza del personale sanitario di turno.
Le indagini sono partite dopo l’esposto dei famigliari, i quali temono che il caso di Lucia sia stato gestito con superficialità e troppa fretta, e che non abbia ricevuto cure sanitarie adeguate, le quali avrebbero potuto salvarla. Rispetto alle cause che hanno provocato il decesso della donna, al momento si ipotizza che si sia trattato di un infarto.