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Luciano De Crescenzo è stato uno dei più importanti divulgatori della filosofia del Novecento.
Luciano De Crescenzo
Lo scrittore e attore Luciano De Crescenzo è nato a Napoli il 18 agosto 1928, ma il suo papà ne registra la nascita solamente due giorni dopo. Durante le elementari va a scuola con un altro grande dello spettacolo, Bud Spencer, per poi iniziare a lavorare nella ditta di fabbricazione di guanti gestita da suo padre. Dopo il liceo si laurea in Ingegneria idraulica, ma non trova lavoro nel suo ambito e per questo si trasferisce a Milano dove viene assunto dall’IBM.
Nel frattempo però scopre il suo amore per la filosofia e lascia il lavoro per dedicarsi pienamente alla sua passione. Nel 1977 pubblica così il suo primo famosissimo romanzo intitolato Così parlò Bellavista, che ha un grande successo di vendite arrivando alle 600.000 copie. Le numerose opere successive ebbero successo non solo in Italia, ma anche all’estero: I miti degli dei; Socrate e compagnia bella; Il dubbio; I grandi miti greci; Il caffè sospeso e le varie storie della filosofia.
Luciano De Crescenzo ha lavorato anche nel cinema e nella televisione, trasponendo molti dei suoi libri in film come Così parlò Bellavista interpretato da Renato Scarpa e Giovanni Attanasio. Lo scrittore e divulgatore è morto il 18 luglio del 2019 all’età di novantuno anni, in seguito ad una polmonite.
Vita privata e curiosità
In una parte della sua vita, De Crescenzo ha avuto il problema del gioco, come ha dichiarato lui stesso in un’intervista:
La febbre del gioco è una patologia. Fino a trent’anni sono stato un assiduo frequentatore di ippodromi. Ma non tanto a causa del demone del gioco, quanto perché consideravo il cavallo un animale bellissimo. Mi piaceva scommettere ed erano più le volte che perdevo, che quelle in cui vincevo. Sbagliavo? Sicuramente. Ma le emozioni provate durante le corse mi hanno ripagato di tutti i soldi sperperati.
Lo scrittore ha affermato di esserne uscito dopo esser stato assunto dall’ippodromo, così da assistere alle corse solo da spettatore e non da scommettitore. Famosissima la passione per le donne di De Crescenzo: molte ne ebbe nella sua vita ma ne sposò solo una, dalla quale ha avuto una figlia di nome Paola. Ha affermato in un’intervista:
Poi venne Gilda. Ci sposammo. Dopo quattro anni ci separammo. Ricordo che una mattina mentre mi facevo la barba Gilda mi disse: Luciano, io vado via. Non capii e le dissi: se aspetti cinque minuti esco con te. Mi voltai e vidi che aveva la valigia in mano. Poi fu il turno della “maestrina”, così la chiamavo per via degli occhiali. Era una prostituta. Gran cuore e intelligenza. Le raccontai tutte le mie sventure. Era una finissima psicologa. E non mi ha mai compatito. Poi sono venute altre storie. Belle, deludenti, istruttive. E ho imparato a non piangermi addosso. Ormai alla mia età quando incrocio una bella donna mi volto a guardarla, mi piace, ma non ricordo il perché.