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Acclamato dal pubblico e dalla critica, Luigi Comencini è stato un grande regista del cinema italiano.
Scopriamo il suo percorso dagli esordi al grande successo.
Luigi Comencini (Salò, 8 giugno 1916 – Roma, 6 aprile 2007) è stato un regista italiano. Nasce sul Lago di Garda, ma cresce a Parigi dove scopre il mondo del cinema e se ne innamora. Torna nel suo paese natale per frequentare l’università, stabilendosi a Milano per frequentare il Politecnico.
Esordisce con il cortometraggio “Bambini in città” nel 1946, seguito due anni dopo dal suo primo film, “Proibito rubare”.
Con questo progetto introduce il pubblico al tema dell’infanzia, spesso ripreso durante la sua carriera.
Il primo film che ottiene grande successo è però “Pane, amore e fantasia”, un film del 1953 che lo vede dirigere De Sica e Lollobrigida in un film che ha fatto la storia. Dopo la risposta positiva di pubblico e critica realizza “Pane, amore e gelosia” l’anno successivo.
Dirige poi Alberto Sordi in quello che viene ricordato con un vero e proprio capolavoro della tragicommedia italiana: “Tutti a casa”.
Comencini porta sul grande schermo temi importanti. Tra questi la Resistenza con film come “La ragazza di Bube”, tratto dal romanzo di Carlo Cassola, a cui seguono “Incompreso” e “Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano”.
Luigi Comencini è un uomo molto attivo anche in televisione, scrivendo sceneggiati noti come “Le avventure di Pinocchio”, “Cuore” o “La storia”, ma si ricorda in particolar modo il lavoro svolto su “I bambini e noi”, un’inchiesta datata 1971.
Il progetto è diviso in sei episodi e prevede diverse interviste a bambini provenienti da tutta Italia, con la volontà di far emergere le condizioni nelle periferie più povere dello stivale.
Cinque anni dopo gira il documentario “L’amore in Italia”, una nuova inchiesta di cinque puntate che pone l’attenzione questa volta sull’amore negli anni ’70. Nel 1979 viene pubblicato un libro omonimo che raccoglie tutte le interviste uscite e anche alcune inedite.
Comenincini realizza nel decennio successivo gli ultimi progetti cinematografici, per poi spegnersi a quasi 90 anni per via del Parkinson.