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Il volto dell’attore palermitano Luigi Lo Cascio è forse conosciuto al grande pubblico soprattutto grazie alla sua interpretazione di Peppino Impastato, martire della mafia, nel film “I Cento Passi”. Le sue partecipazioni a film culto sono però molto più numerose. Di seguito si approfondiscono i dettagli e le curiosità sulla carriera e la vita privata di Lo Cascio.
Luigi Lo Cascio
L’attore è nato a Palermo nel 1967 e si dedica subito alla recitazione, diplomandosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica a Roma. Il suo primo ruolo al cinema è proprio il film “I Cento Passi” del regista Marco Tullio Giordana, la storia di Peppino Impastato e della sua lotta alla mafia. Per questa pellicola vincerà un David di Donatello e un Globo d’oro, distinguendosi per la sua interpretazione molto forte e profonda del personaggio. Insieme al regista Giordana lavorerà anche per il film “La meglio gioventù” del 2003. Avrà dei ruoli anche nei film “Miracolo a Sant’Anna”, regia di Spike Lee, che parla della strage di Marzabotto avvenuta durante la Seconda guerra mondiale; in “Baaria” di Tornatore e nei due film di Sydney Sibilia “Smetto quando voglio-Masterclass” e il sequel “Smetto quando voglio-Ad honorem”.
Per quanto riguarda la sua carriera da regista, per ora ha diretto solo “La città ideale”, film del 2012 che vede lo stesso Lo Cascio nel ruolo di attore protagonista. Il film è stato presentato alla Biennale di Venezia, in occasione della Mostra internazionale d’arte cinematografica. La pellicola è ambientata a Siena.
La sua carriera non è solo nel cinema, ma anche nel teatro, sua grande passione. Interpreta, ad esempio, “La tana” nel 2005, monologo tratto dal racconto omonimo di Franz Kafka. Ha recitato poi in “Aspettando Godot” di Federico Tiezzi e in due opere di Shakespeare, “Amleto” e “Sogno di una notte di mezza estate” diretti da Carlo Cecchi.
Vita privata
Luigi Lo Cascio è sposato con la montatrice italiana Desideria Rayner, nata a Roma nel 1971. Ha collaborato nella produzione dell’unico film diretto dal marito, di cui cura il montaggio e la sceneggiatura. I coniugi hanno due figli, Tommaso Isidoro e Arturo Tito. La Rayner ha inoltre fatto parte anche della giuria per l’assegnazione del Premio Solinas, prestigioso evento italiano che si occupa di scrittura per il cinema.
Il fratello maggiore, Martino Lo Cascio, ha seguito le orme di Luigi buttandosi nel cinema. Il suo cortometraggio, dal titolo “Andare”, ha partecipato al festival di Taormina per il premio BNL. Il corto parla della storia di un maratoneta dell’Irpinia che partecipa ad una gara nella sua terra e rivive i tragici istanti del devastante terremoto del 1980. Una curiosità: Luigi Lo Cascio non era destinato a fare l’attore, anzi ha iniziato a studiare Medicina all’università, seguendo anche i consigli del padre.