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Uno dei cantautori più conosciuti e apprezzati degli anni ’50-’60 in Italia è Luigi Tenco. In seguito ai successi di “Mi sono innamorato di te” e “Vedrai, vedrai”, Tenco ha dato fine alla sua vita in modo molto tragico.
Luigi Tenco
Il cantautore Luigi Tenco è nato a Cassine, cittadina in provincia di Alessandria, il 21 marzo 1938. La madre faceva la cameriera presso una famiglia benestante e si era appena separata dal marito quando resta incinta di Luigi: suo padre è ignoto, ma si vocifera che sia proprio uno dei componenti della famiglia del datore di lavoro della genitrice di Tenco. Tuttavia il piccolo prende il cognome dell’ex marito della mamma e resta convinto, per quasi tutta l’infanzia, di essere realmente suo figlio. L’apprendere la notizia di essere figlio illegittimo sconvolge poi la sua giovinezza.
La madre del futuro cantautore insieme ai suoi due figli si trasferisce poi a Genova. Qui si appassiona alla musica e apprende come suonare il pianoforte, la chitarra, il clarinetto e il sassofono. La famiglia comunque, constatando la sua grande intelligenza, è contraria alla carriera musicale. Per accontentarli decide quindi di iscriversi all’università, frequentando prima il corso di Ingegneria e poi quello di Scienze Politiche ma con scarsi risultati.
Abbandona quindi gli studi per dedicarsi finalmente alla sua passione, la musica. Suona anche insieme a Fabrizio De André e a Gino Paoli in due band. Alla fine degli anni ’50 poi si trasferisce a Milano per lavorare come arrangiatore presso la casa discografica Dischi Records. I primi lavori di Luigi Tenco comunque vengono pubblicati sotto pseudonimo fino all’uscita del primo 45 giri intitolato “I miei giorni perduti”. Nel 1962 esordisce anche al cinema, recitando nel film “La cuccagna”.
Luigi Tenco
Il tragico epilogo della giovane vita di Luigi Tenco è il Festival di Sanremo del 1967, dove Luigi Tenco presenta il brano “Ciao amore, ciao” cantato insieme a Dalida. Il testo però viene modificato per non incorrere nella censura, dato che era esplicitamente antimilitarista. In ogni caso “Ciao amore, ciao” non viene apprezzato e si classifica al dodicesimo posto per poi essere scartato anche al ripescaggio. Molto deluso ed amareggiato, Tenco torna nella sua stanza d’albergo, la numero 219 del Savoy. Proprio lì il giovane cantautore viene trovato morto, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967, ucciso da un colpo d’arma da fuoco alla testa.
La sua lettera d’addio riportava queste parole:
Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” in finale e ad una commissione che seleziona “La rivoluzione”. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.
Molti sono tutt’oggi i misteri e i dubbi che permangono intorno alla morte del ventottenne Luigi Tenco.
Vita privata
Il giovane cantautore venuto a mancare precocemente ebbe in ogni caso una vita sentimentale intensa. Ad esempio il cantante ha avuto una storia d’amore con Stefania Sandrelli. L’amore per lei era comune anche al suo grande amico e collega Gino Paoli.
Altra relazione amorosa importante è quella con la cantante italo-francese Dalida, con la quale canterà per l’ultima volta sul palco di Sanremo. Infine da non dimenticare la sua ultima storia, quella con una certa Valeria, con la quale il cantautore avrebbe anche avuto un figlio, perso poi dalla donna a causa di un incidente.