Argomenti trattati
Essere una scrittrice donna ed essere stimata non è facile, soprattutto se è il 1800. Madame de Staël però ha mostrato di essere coraggiosa e di non aver paura di chi prova a silenziarla, a costo di finire in esilio. Scopriamo la sua storia e le sue teorie sul mondo dell’arte e della letteratura.
Chi era Madame de Staël
Anne-Louise Germaine Necker, baronessa di Staël-Holstein, conosciuta da tutti come Madame de Staël (Parigi, 22 aprile 1766 – Parigi, 14 luglio 1817), è stata una scrittrice francese. Cresce con la madre Suzanne Curchod e il padre Jacques Necker, noto per essere stato il ministro delle finanze di Luigi XVI. L’ambiente in cui cresce è quindi aristocratico e fin da giovane dedica molta attenzione alla lettura partecipando anche al salotto letterario tenuto dalla madre.
Quando si sposa con il barone e ambasciatore svedese per il governo francese de Staël-Holstein, Anne-Louise decide di creare un circolo culturale che otterrà grande successo e vedrà protagonisti noti intellettuali dell’epoca. Decide di dedicarsi nel tempo alla carriera letteraria sotto il nome di “Madame de Staël” e con questo pseudonimo firma racconti di viaggi come in “Corinna o l’Italia”.
L’esilio in Svizzera e i viaggi di Madame de Staël
Nel 1800 la scrittrice viene esiliata per volontà di Napoleone Bonaparte che non vede di buon occhio la contestatrice. Si trasferisce a Ginevra dove frequenta note menti brillanti provenienti da ambienti politici e letterari. Scrive in questi anni “Della letteratura considerata nei suoi rapporti con le istituzioni sociali” un trattato in cui mette in atto il pensiero di Montesquieu che prevede una separazione tra le letterature di diverse aree aprendo la strada alla poetica romantica.
Durante il suo esilio viaggia per altro per la Germania mettendosi in contatto con autori diversi tra cui Goethe, Schlegel e Schiller, e per l’Italia dove conosce Verri, Monti e Pindemonte. Stende in questo periodo il trattato “Sulla Germania” in cui rifiuta i canoni classici per dare spazio al sentimento spontaneo. Nel testo racconta le esperienze dei viaggi svolti tra cui la partecipazione ai salotti tedeschi che la porta a riflettere sempre di più al dibattito tra classicismo e romanticismo.
Madame de Staël e il sostegno al romanticismo
L’esilio si conclude nel 1814 quando ha la possibilitò di tornare a Parigi in seguito alla caduta di Napoelone. Qui torna ad avere il ruolo di prestigio posseduto in passato e a scrivere trattati tra cui “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni”. Si riapre in questo periodo il dibattito sulla produzione artistica del passato contrapposta a quella presente.
Lo si evince anche su articoli pubblicati nella Biblioteca Italiana in cui sottolinea nuovamente le sue posizioni rispondendo a Pietro Giordani, amico di Leopardi, che sostiene fortemente il classicismo italiano. Dopo aver scritto i suoi ultimi pensieri in “Riflessioni sul suicidio” e “Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione Francese, la scrittrice muore a Parigi il 14 luglio 1817.
LEGGI ANCHE: Chi era Emily Dickinson: storia della grande poetessa americana
LEGGI ANCHE: Chi era Jane Austen: curiosità e vita privata della scrittrice britannica