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Il 69° Festival di Sanremo si è concluso con la vittoria di Mahmood, cosa che ha generato non poche polemiche, con tanto di interventi da parte del Codancons, di alcuni esponenti politici, di giornalisti e di chiunque abbia il dono della parola.
Nonostante la bufera, il cantante si ritrova ad aver conquistato tutte le classifiche, da Spotify fino a iTunes.
Nonostante le innumerevoli polemiche, Mahmood continua ad attirare consensi. Sembra un po’ un controsenso, ma il cantante sta conquistando tutte le classifiche. Alessandro infatti, risulta essere primo nella classifica Spotify, primo su Apple Music e primo su iTunes. Non finisce qui, visto che l’artista è riuscito addirittura ad entrare nella Top 50 di Spotify, precisamente in quarantesima posizione.
Come mai tutta questa popolarità? Ora, considerando che in molti si sono lamentati del fatto che la sua vittoria sia stata decisa solo dalla Giuria D’Onore, questo suo risultato nelle classifiche sembra dimostrare l’esatto contrario. Se Mahmood è primo in tutte queste classifiche significa che molte persone hanno apprezzato il suo brano ‘Soldi’ e che hanno deciso di acquistarlo. Ovviamente, l’esposizione ottenuta con il Festival di Sanremo, la vittoria e le conseguenti polemiche, non hanno fatto altro che accrescere la sua popolarità, ma rimane il fatto che in molti lo adorano.
Nonostante ciò, le critiche continuano e, in fondo, nessuno ce l’ha con Mahmood nello specifico, che è un ottimo cantante, ma con le modalità con cui è stato eletto vincitore del Festival. Il Codacons infatti, ha promesso battaglia e porterà avanti le sue idee fino a quando non otterrà il risarcimento chiesto alla Rai.
Come già sottolineato, nessuno è contrario a Mahmood come cantante, ma gli appunti vengono fatti solo sulle modalità di voto.
Il tutto è venuto alla luce grazie alle dichiarazioni fatte da Ultimo e il Codacons non ha fatto altro che voler andare a fondo nella cosa. Questo Festival infatti, rischia di costare molto caro alla Rai, visto che si parla di una multa di 5 milioni di euro. Carlo Rienzi, alla guida del Codacons, ha preso le difese di tutti quei telespettatori che hanno votato da casa pagando quasi 60 centesimi di euro a preferenza, per poi vedere il proprio voto completamente stravolto dalla Giuria di Qualità.
Il ricorso presentato dal Codacons si basa soprattutto sullo stravolgimento del risultato che ha portato alla vittoria Mahmood, a discapito di Ultimo, arrivato secondo, nonostante avesse ottenuto il quadruplo delle preferenze dal televoto. Nel ricorso presentato dal Codacons si legge: “La pratica commerciale è scorretta, considerato che il voto schiacciante del pubblico da casa, a pagamento, che aveva premiato Ultimo, è risultato annullato e ribaltato dalla giuria d’onore e dalla sala stampa, che hanno decretato la vittoria di Mahmood”.
Il Codacons, appoggiato dal Garante della concorrenza, hanno il dubbio che lo scopo degli organizzatori del Festival fosse quello di spingere i telespettatori a votare solo per fare cassa. Si legge: “È evidente che indurre i telespettatori a spendere soldi per il televoto lasciando loro intendere che possono determinare la classifica finale del Festival, e poi consentire ad altri soggetti di modificare totalmente il voto del pubblico, potrebbe realizzare la fattispecie in oggetto.
Senza contare i canali ufficiali, subendo un possibile danno economico”. Insomma, la Rai sborserà 5 milioni di euro? Non possiamo fare altro che ascoltare le giustificazioni di Claudio Baglioni & Co..