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L’arte non si è mai fermata solo alla riproduzione perfetta o più edulcorata di ciò che vediamo, ma ha sempre cercato di andare oltre, rappresentando anche quelle che possono essere le sensazioni positive e negative di un’intera epoca. A suo modo, anche il makeup è una forma d’arte che può essere utilizzata a sua volta passivamente, con il solo scopo di abbellire la nostra persona, oppure attivamente con lo scopo, invece, di diffondere un messaggio.
Ed è proprio seguendo questa seconda scia che sui social sta dilagando sempre di più il fenomeno del makeup brutalism, un nuovo modo di concepire il trucco per combattere il concetto di bellezza convenzionale e non solo, a colpi di creatività. Scopriamo insieme di cosa si tratta più nello specifico, quali sono le sue origini e come realizzarne uno in piena regola.
Makeup brutalism, un nuovo movimento artistico contro la bellezza convenzionale
Con il makeup brutalism si intende vero e proprio movimento artistico e provocatorio che nasce dall’esigenza di reinterpretare il concetto di bellezza, discostandosi totalmente da quella convenzionale, ma sostenendo invece l’idea di bellezza intesa come espressività naturale. A parlarne per la prima volta è stata Eszter Magyar, makeup artist ed attivista londinese che attraverso il proprio profilo Instagram si è fatta portavoce di tutte quelle persone che rifiutano tutto ciò che viene considerato “convenzionalmente bello”.
Il movimento nasce appunto a Londra e dove poteva essere se non in una delle culle delle rivoluzioni e dei movimenti culturali più importanti della storia? Sempre a Londra infatti ha avuto origine, per esempio, il fenomeno del Punk, tanto amato non solo da chi cercava un nuovo modo di esprimersi, ma anche dalla moda (si noti Vivienne Westwood) e dai giovani del tempo, quanto considerato controverso dalla stampa e dalla società più conservatrice (e appunto convenzionale) in generale.
Come realizzarlo
La regola per realizzare un makeup brutalism è molto semplice e consiste, in sostanza, nel non avere regole se non quella di non seguire i dettami dettati dalle convenzioni. Via libera quindi, come dicevamo, alla creatività più pura con trucchi tridimensionali, scritte, disegni, colori fluo, aggiunta di elementi e prodotti usati in modo diverso rispetto a quello per cui sono stati pensati.
Qualche esempio da imitare? L’eyeliner messo al posto del rossetto o il rossetto long lasting usato come ombretto (anche in più colori) e ovviamente, essendo questo un movimento artistico provocatorio, non possono mancare messaggi di protesta o comunque provocatori a decorare palpebre e labbra.
La Ugly Makeup Revolution
Eszter Magyar è anche la fondatrice dell’account Ugly Makeup Revolution, una community di artisti definiti “out of the box”, ovvero che pensano “al di fuori della scatola”, al di fuori delle convenzioni e che vogliono sperimentare un modo del tutto nuovo di intendere il makeup e l’arte più in generale.
Da qui poi nasce anche l’esigenza di creare il movimento, vero e proprio, del Makeup brutalism che parte dal makeup ma lo usa come mezzo per diffondere messaggi più profondi che vanno al di là dell’estetica socialmente intesa.