Argomenti trattati
Giovanissima attivista pakistana e vincitrice del Premio Nobel per la Pace.
Malala Yousafzai si è sempre battuta per l’affermazione dei diritti civili e del diritto all’istruzione delle donne. Già a 11 anni è diventata famosa per il suo blog in cui denunciava l’oppressione del regime dei talebani pakistani. La sua è una storia di coraggio e determinazione.
Malala Yousafzai è nata a Mingora, in Pakistan, il 12 luglio del 1997. Diventa molto conosciuta, suo malgrado, in seguito all’attacco subito nel 2012, quando fu colpita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano, mentre stava tornando a casa da scuola.
Ricoverata all’ospedale, è sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ha rivendicato l’attentato Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani, con la motivazione che la ragazza fosse “simbolo degli infedeli e di oscenità che andavano fermate” e ha minacciato altri attentati contro di lei.
Già da anni Malala Yousafzai raccontava il caos della città in cui viveva e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. Dall’età di 11 anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale denunciava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne.
In quegli anni la sua storia è stata raccontata da molte testate internazionali e Malala in alcune occasioni ha dichiarato di voler creare da grande un partito politico per continuare la lotta in favore dei diritti delle donne.
Malala è così diventata una delle attiviste più conosciute al mondo. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York. In quell’occasione ha parlato soprattutto della condizione femminile nel suo paese e il suo intervento è diventato virale sui principali media di tutto il mondo.
Davanti all’assemblea, Malala aveva spiegato che “i libri e le penne sono le armi più potenti” e che “l’educazione è l’unica soluzione”. Parlando del suo attentato, si era anche rivolta direttamente ai talebani, chiarendo che “se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti”.
Già da ragazzina è stata nominata per l’International Children’s Peace Prize. Il primo ministro pakistano le ha assegnato la prima edizione di un “Premio nazionale per la pace” e un assegno da circa 4000 euro. Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero: l’annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, definendola una ragazza eroica e ricca di spirito.
Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace e, con i suoi 17 anni, è diventata la più giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: “per la lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”.
In Pakistan ci sono ancora proteste contro di lei: è considerata portatrice di idee contrarie all’Islam.
Nonostante ciò, la risonanza della sua attività l’ha resa famosa in tutto il mondo ed è ricordata tra le attiviste più importanti, insieme a Kate Sheppard e a Harriet Tubman.