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Marco Giallini per la prima volta parla del dolore per la scomparsa della moglie.
Il popolare attore è ormai vedovo da più di sette anni. “Un lutto che io e i miei figli non abbiamo ancora metabolizzato“.
Intervistato da Vanity Fair, Marco Giallini, attore romano, classe 1963, si confessa a cuore aperto. Marco parla per la prima volta anche di Loredana, sua moglie, scomparsa nel 2011.
I due si sono conosciuti quando erano poco più che ragazzi. Giallini era appena tornato dal militare quando la conosce: “A quel tempo Loredana stava con un belloccio.
Quanto ho faticato per conquistarla“.
Loredana, una presenza fondamentale nella vita di Marco, sempre presente e mai invadente. “Quando l’autista la portava a un’anteprima, scendeva 50 metri prima perché si vergognava“, ha raccontato l’attore.
“Per me Tutto. La madre dei miei figli, la donna con cui sono stato per trent’anni e che, dopo essersi sentita male, se ne è andata dalla mattina al pomeriggio senza che io le abbia potuto dire neanche ciao“.
Questo accadeva ormai sette anni fa, ma il ricordo per la donna amata resta più vivo che mai. Dal loro matrimonio sono nati due figli: Rocco (19 anni) e Diego (12 anni).
“La sua morte è un evento che né io né i miei figli abbiamo mai metabolizzato – ha spiegato l’attore. Non ne abbiamo mai parlato. Non siamo mai andati al cimitero insieme, anzi, in 7 anni, al cimitero sono andato due volte in tutto”.
Marco tiene le fotografie di Loredana per casa, ma senza il coraggio di guardarle. “Non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più”.
Marco però in tutti questi anni non è mai stato solo. “La morte di Loredana ha unito le mie due vite: la gente semplice da un lato, dall’altra De Laurentiis e tutti gli attori italiani”.
Tra i colleghi che gli sono stati maggiormente vicini c’è stata Kasia Smutniak (sua partner in scena nel film Perfetti Sconosciuti).
“Mi ha chiesto di vederci per parlare di quanto ci è successo, è stata una bella chiacchierata. Lei aveva sempre gli occhi lucidi“, racconta Giallini.
Kasia il dolore per la comparsa del proprio amato lo conosce bene. Quando morì il suo compagno Pietro Taricone, a seguito di uno sfortunato incidente in paracadute, la Smutniak si è ritrovata ad un tratto sola a crescere la loro figlia Sophia, salvo poi negli anni rifarsi una vita.
Ad oggi Marco Giallini è uno degli attori più amati del cinema e della tv italiana. Sul piccolo schermo ha recentemente dato il volto a Rocco Schiavone, il poliziotto protagonista dei romanzi di Antonio Manzini che, come Marco, si trova a combattere contro la traumatica perdita della moglie.
Una popolarità che però è arrivata solo in tarda età. Prima di arrivare al cinema Giallini faceva l’imbianchino.
“Facevo l’imbianchino e non me ne vergogno. Mi piaceva l’odore della vernice. Mi piace anche adesso. Faccio tutto da solo”.
E sulla carriera spiega: “Di provini, nella mia vita, ne avrò sostenuti cinque in tutto. Non andavo, mi dava fastidio bussare alle porte, non volevo vedere sul volto degli altri l’imbarazzo. A me i David non li danno. Ovviamente mi dispiace, ma non ne faccio un dramma. Evidentemente non sono di moda, ma non ambisco ad esserlo”.
Marco Giallini ha alle spalle oltre 40 film e il suo ultimo lavoro, Io sono tempesta di Daniele Lucchetti è in prossima uscita. Dal 2 maggio su Rai 2 andrà poi in onda la seconda stagione della fortunata serie Rocco Schiavone.