Marco Mengoni e Filippo Scotti a Sanremo contro gli hater

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La prima apparizione del superospite Marco Mengoni sul palco della finale del 72esimo Festival di Sanremo è avvenuta senza grandi annunci e discese dalla scala più temuta d’Italia.

Marco Mengoni sul palco di Sanremo con Filippo Scotti

Luci spente e un solo faro a illuminare il cantante e l’attore Filippo Scotti, protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, che hanno letto alcuni commenti relativi a Sanremo sui loro smartphone.

I primi simpatici e divertenti, come “si dovrebbe istituire una settimana di ferie per vedere Sanremo” o ancora “Sanremo è quella cosa che succede tra un tweet e l’altro”.

Poi piano piano il tono è diventato più pesante e i commenti sono diventati insulti. “Che cesso… spero che il cesso non s’offenda”, “perché parli? Mi fai vomitare”, “figlio di una gran bastarda”, sono alcuni dei messaggi scelti da Marco Mengoni e Filippo Scotti.

“Libertà non è violare la dignità di qualcuno”

Che hanno proseguito con la lettura dell’articolo 21 della Costituzione italiana sulla libertà di manifestare il proprio pensiero, spiegando però che “libertà non è dire il c*zzo che vuoi.

Puoi dire quel che vuoi se rispetti gli altri, altrimenti non stai esercitando il tuo diritto di parola, stai violando la dignità di qualcuno. Una tastiera può essere un’arma”.

L’essenziale

Marco Mengoni ha poi chiuso il momento di invito alla gentilezza e al rispetto, anche dietro uno schermo, cantando L’essenziale, con cui ha trionfato proprio a Sanremo nel 2013.

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