Margherita Buy a Io Donna: “L’amore mi fa diventare pazza”

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Oltre a Sandra Bullock, con Io Donna, in edicola domani 4 Febbraio, troverete una curiosa intervista fatta alla “nostrana” Margherita Buy.

Ecco a voi una piccola anteprima…

“Il fascino di Margherita Buy sta molto in un perenne “tremore”. Il suo corpo si nasconde e si dà; è vestito e nudo insieme. Infatti Margherita vive in uno spaesamento di gesti, emozioni, silenzi, scatti di ricordi e parole che, come messaggi in bottiglia, sono affidate non al mare bensì al tempo.

Ma il tremore è anche uno scudo per dire di sé quello che vuole; e una trappola per farti cadere in una buca che non ti aspetti.

Insomma Margherita è una donna imprendibile neppure se la blocchi con un chiodo nel cuore e un altro sulla fronte.

Le dico: «Ma tu sei felice?». Con candore e furbizia mi risponde: «Sono vitale». Margherita scappa e fa finta di no; oppure non fugge per niente o, addirittura, come il generale Charles de Gaulle, anche lei crede che «solo gli stupidi sono felici». La immagino bambina, mai ferma, nella casa di famiglia in Toscana, vicino Pistoia.

Non sbaglio Neppure quando penso che i suoi giochi con corazza di carta e spada di legno li abbia ereditati da un esercito che si era sfilacciato in Italia, giù per la Toscana e il Veneto.

«Buy, il mio cognome paterno, infatti, viene dalla Francia. Il nonno di mio nonno era un ufficiale medico al seguito di Napoleone. Anche mio nonno era nell’esercito, colonnello di fanteria. Aveva fatto l’accademia militare».

Il medico bonapartista Buy era quindi approdato in Toscana e poi era andato a vivere in Veneto. Anche la famiglia della madre è toscana. Però Margherita su quel ramo non aggiunge altro. Fa scattare tanti punti interrogativi in un silenzio piombato che non si capisce se è mistero o gioco della lepre. Si diverte, è stratega e complice. Il suo raccontare a scatti ed epifanie è il contrario di come guida l’automobile, con la quale ama viaggiare a differenza delle navi e degli aerei.

Mi ricordavo di una sua vecchia intervista in cui diceva delle notti in giro con Sergio Rubini (pessimo al volante) e Federico Fellini che invece apprezzava il suo stile. «Federico non faceva che ripetermi: “Guidi bene. Quanto guidi bene!”». Margherita dice due cose; le butta lì. Ma non approfondisce sulla dabbenaggine del suo ex marito alla guida, né si prodiga più di tanto con Fellini che sembra un bambinone che ripete quanto lei sia brava mentre la notte di Roma, invece, è livida e sbanda come la loro macchinetta.

perché Margherita o corre sfrenata oppure va giù giù. «Ma poi risalgo sempre. Ce la faccio» mi conferma il Capricorno testardo che ha compiuto gli anni un giorno prima di me.

Ecco, la diva ha festeggiato il suo compleanno standosene zitta, perché ha compiuto gli anni nei quali le donne saltano l’asticella più alta del tempo trascorso. Sono troppo gentiluomo per contare… «Sono cinquanta» mi aiuta lei. «Ma basta così!» si frena poi, cancella subito… «E gli uomini?» le domando a bruciapelo.

«Sono un disastro! Devo ancora imparare». «Un disastro? Ma non ti innamori? ». «Ogni dieci anni. Non ci capisco niente» mi fa ora che si è rimessa l’elmetto e vuole farmi abboccare all’esca della donna che non sa nulla degli uomini.

«Quando mi capita di amare impazzisco. Divento un’ossessiva. Il mondo si riduce a un solo nome». «E con le donne?» la incalzo. «Con loro posso essere competitiva». Mentre la osservo penso che sarebbe perfetta nel ruolo di guerriera medievale.

La vedo a cavallo con i capelli scarmigliati, con quegli occhi che concentrano luce. Non a caso nel film appena ultimato di Ferzan Ozpetek, Magnifica presenza, si narra di una compagnia di attori che si ritrovano in una casa a provare. Ma la casa è infestata dai fantasmi. Dunque Margherita sarà un fantasma o un’attrice? Penso che sarebbe in grado di interpretare anche il ruolo di strega o di assassina. «Mi piacerebbe da morire interpretare un ruolo così!» mi risponde a proposito della generalessa sanguinaria.

Poi mi confessa che il suo sogno è andare a vivere in campagna con Caterina (l’adorata figlia undicenne, avuta dall’ex compagno, il chirurgo Roberto De Angelis), allevare animali e raccogliere con le sue mani le olive. Di scatto mi alzo per osservarla da dieci centimetri. Allora ecco che porta le mani sul viso e torna a dire: «Non mi guardare che sono brutta». Gli occhi sono grigi e celesti. Anzi, mischiano i due colori che, a seconda di luce e umore, si dividono o saldano.

Ma al centro dell’iride c’è un fuoco giallo come un minuscolo tuorlo di uova. Ora è pronta per la palestra. L’aspettano le amiche. «È una cosa tra donne. Non facciamo ginnastica. Ci scateniamo per un’ora». Margherita tra poco andrà a fare la sua “ricreazione”. Ma prima si infila una pelliccetta a squame nere e smeraldo. Ride. La vedo che si prepara a risalire sul cavalluccio della giostra. Noto che fa finta di no, ma sta spingendo seduzione e femminilità a mille, affinché tutti gli animali della giostra giochino solo con lei.”