Chi era Margherita Hack: tutto quello che non sai sull’astrofisica

Margherita Hack dedicò la sua vita alla ricerca e alla divulgazione scientifica e fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico italiano.

Margherita Hack è stata una delle menti più brillanti della storia scientifica italiana. L’astrofisica ha dato un considerevole contributo alla ricerca e alla classificazione di molte categorie di stelle. Il suo nome, legato agli sviluppi della scienza astrofisica mondiale, si unisce a quelle di molte donne che per la prima volta fecero valere le loro voci in campi da cui tradizionalmente venivano escluse, come Sylvia Earle e Ada Lovelace. Margherita fu infatti la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico italiano. Chi era Margherita Hack?

Chi era Margherita Hack: tutto sulla vita dell’astrofisica

L’astrofisica Margherita Hack nasce a Firenze il 12 giugno 1922. La madre era toscana e il padre di origini svizzere. Dopo aver ottenuto la maturità classica in un liceo fiorentino, intraprende gli studi di Fisica, conseguendo la laurea nel 1945, con una tesi di astrofisica sulle cefeidi, una classe di stelle variabili. Il lungo lavoro di ricerca era stato condotto all’Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo che diventerà il suo principale centro di ricerca.

Dopo la laurea inizia a lavorare come assistente presso lo stesso Osservatorio e, contemporaneamente, a insegnare presso l’Istituto di Ottica dell’Università di Firenze. Nel 1947 le viene offerto un lavoro dalla Ducati, industria milanese che aveva appena iniziato a occuparsi di ottica. Margherita accetta l’incarico e si trasferisce a Milano con la famiglia. Ben presto la mancanza dell’ambiente universitario fiorentino le farà desiderare di ritornare sui suoi passi e di iniziare nuovamente a insegnare.

Dal 1948 al 1951 insegna astronomia in qualità di assistente, fino a quando, nel 1954, ottiene una cattedra stabile e inizia la sua attività di divulgatrice scientifica, collaborando con diverse riviste scientifiche.

Nello stesso periodo tiene corsi di astrofisica e di radioastronomia presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Milano. È in questo periodo che Margherita comincia ad acquisire una fama internazionale: collabora con l’Università di Berkeley (California), l’Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), l’Institut d’Astrophysique di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda) e l’Università di Città del Messico.

Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico

Quando diventa professore ordinario presso l’Istituto di Fisica teorica dell’Università di Trieste, assume anche l’incarico della direzione dell’Osservatorio astronomico. Margherita fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. Il suo lavoro presso l’osservatorio durerà per più di vent’anni, durante i quali diede nuova linfa alla comunità scientifica italiana.

L’enorme successo delle sue lezioni e l’attività continua di ricerca, fece nascere nel 1980 un “Istituto di Astronomia”, poi diventato “Dipartimento di Astronomia”, che la scienziata ha diretto fino al 1990. L’astrofisica ha sempre alternato il lavoro in università con la stesura di testi scientifici o di carattere divulgativo. In particolare il lavoro “Stellar Spettroscopy“, scritto a Berkeley insieme a Otto Struveè considerato ancora oggi un testo fondamentale sulla materia.

Nonostante nel 1992 Margherita ha terminato la carriera di professoressa universitaria, il suo lavoro di ricerca non si è mai fermato. In pensione dal 1997, ha comunque continuato a dirigere il “Centro Interuniversitario Regionale per l’Astrofisica e la Cosmologia” (CIRAC) di Trieste, dedicandosi a incontri e conferenze con l’obiettivo di divulgare le sue conoscenze astronomiche e diffondere i risultati delle sue ricerche.

Scritto da Alessia Vitale

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