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Poetessa, insegnante e traduttrice.
Maria Luisa Spaziani è stata questo e molto altro nel corso del XX secolo. Scopriamo la sua storia e il suo percorso letterario dagli esordi al grande successo.
Maria Luisa Spaziani, nata a Torino il 7 dicembre 1922, è stata una poetessa italiana. Cresce nel capoluogo piemontese insieme al padre imprenditore e la madre che le permettono di vivere un’infanzia agiata. Si avvicina al mondo della scrittura da adolescente iniziando a dirigere una rivista chiamata “Il Girasole” insieme a Guido Hess Seborgache che le fa scoprire l’ambiente letterario.
Conosce così autori come Umberto Saba, Vasco Pratolini ma anche autrici internazionali come Virginia Woolf.
Si iscrive poi all’Università di Torino dove inizia la facoltà di Lingue, appassionandosi nello specifico alla lingua e cultura francese. Nel 1949 conosce poi Eugenio Montale che si rivela nel corso della vita non solo un grande amico, ma un grandissimo collega con cui stipulare un sodalizio intellettuale. Inizia così per lei la prima vera attività poetica, che decide di inviare anche a Mondadori che decide di pubblicarele sue poesie nel 1954 sotto la raccolta “Le acque del Sabato”.
Alcuni anni dopo la situazione economica della famiglia cambia drasticamente con il tracollo della fabbrica del padre. Questo la obbliga a cercarsi un impiego più stabile e quindi diventa insegnante di francese presso un collegio della sua città, senza smettere però di scrivere. Al contrario, il contatto con i giovani le permette di essere costantemente ispirata e realizzare alcune delle opere più interessanti di tutta la sua produzione poetica.
In questi anni di insegnamento decide di coronare il suo amore con lo storico fidanzato Elemire Zolla, ma la loro storia si conclude poco dopo il grande evento.
Spaziani decide quindi di accettare la cattedra presso l’Università di Messina, prima come insegnante di letteratura tedesca e successivamente di letteratura francese. Prosegue qui la sua attività letteraria curando volumi scolastici e traducendo testi da inglese, tedesco e francese.
Durante l’esperienza siciliana scrive inoltre il libro di poesie “L’occhio del ciclone” ispirato dal mare, il cielo e i paesaggi che quella terra offre. A questa raccolta seguono “Transito con catene” e “Geometria del disordine” con cui ottiene per altro il Premio Viareggio. Questi lavori la portano a diventare un’autrice affermata ottenendo un posto anche negli “Oscar” di Mondadori con un’antologia.
Tra i suoi lavori di successo non si può no menzionare “Giovanna d’Arco”, poema sul grandissimo personaggio storico in cui l’autrice vuole proporre una nuova narrazione.
Nel corso della sua vita viene inoltre candidata per ben tre volte al Premio Nobel per la Letteratura. Maria Luisa muore infine a Roma il 30 giugno 2014, a 91 anni.