Argomenti trattati
Dopo il grande successo del suo primo libro “Il magico potere del riordino”, la guru del riordino e del decluttering, Marie Kondo continua a darci consigli per liberarci del superfluo e conquistare uno stile di vita semplice con il nuovo libro “Joy at work: organizing your professional life”.
La scrittrice giapponese di economia domestica più famosa al mondo torna in libreria con un libro dedicato completamente alla vita professionale per aiutarci a gestire meglio i nostri office space e digital space così da essere il più produttivi possibili nelle nostre ore lavorative.
Dopo aver conquistato tutti i maniaci dell’ordine, gli appassionati di decluttering e anche chi di ordine non ne vorrebbe proprio sapere, ma ne ha estremo bisogno, con il suo primo libro “Il magico potere del riordino” e poi con la serie televisiva Netflix, la guru giapponese del decluttering continua ad incoraggiarci a eliminare tutto ciò che è superfluo intorno a noi.
Lo fa con “Joy at work: organizing your professional life”, un nuovo libro che vuole essere una sorta di appendice al primo, da cui riprende il metodo di riordino che l’ha resa famosa: dividere gli oggetti che ci circondano per categoria e conservare solo le cose che “ci danno gioia” rinunciano al superfluo. Il saggio è stato scritto con Scott Sonenshein, professore di psicologia organizzativa alla Jesse H. Jones School of Business della Rice University, in Texas.
L’idea di mantenere solo quelle cose che parlano al nostro cuore e scartare tutti gli oggetti che non suscitano più gioia può essere infatti applicata ad ogni ambito della vita, anche a quello lavorativo.
Quando ci chiediamo da cosa nasce la nostra gioia, ci ricolleghiamo al nostro sé più autentico e scopriamo cosa è veramente importante per noi. E questo apre nuove prospettive alla nostra carriera
Per questo il metodo Marie Kondo si applica a ogni aspetto della vita professionale, dallo spazio digitale alla gestione del tempo, dalla selezione delle attività alle relazioni tra colleghi. Secondo la scrittrice giapponese, quando tutti gli aspetti della nostra carriera saranno gestiti con il “KonMari Method”, riusciremo a essere più produttivi e, in fin dei conti, più felici e soddisfatti del nostro lavoro.
La regola che sta alla base dei suoi libri e dello stile di vita che promuove è solo una: ordine, prima di tutto. Marie Kondo propone di organizzare il decluttering a partire dal nostro spazio di lavoro fisico. Tutto l’angolo di lavoro del nostro ufficio (o della nostra casa, in caso di smartworking) deve essere passato in rassegna: libri, carte, articoli di cancelleria o oggetti a cui siamo legati.
Il mantra da tenere sempre a mente rimane quello che ha reso famosa Kondo, “conserva solo quello che ti dà gioia” ma declinato nella sua variante business: “conserva solo quello che ti rende produttivo”.
Il consiglio della guru del decluttering è di dedicarci a questo primo passaggio di prima mattina o di tardo pomeriggio. Quello che conte è fare questa operazione preliminare tutta d’un fiato, in una sola seduta o si rischia di rimuginare sulle scelte prese.
Una volta che abbiamo messo ordine al nostro office space, è giunto il momento di dedicarci al nostro digital space. Anche il computer può essere luogo di disordine in grado di diminuire la nostra produttività. Meglio cominciare dalla casella di posta elettronica: le centinaia di messaggi non letti vanno smistati quotidianamente.
Anche l’organizzazione delle cartelle del nostro pc dovrebbe seguire lo stesso principio minimalista che abbiamo usato per gli spazi fisici.
Teniamo sul computer solo quello che ci è davvero utile nelle nostre giornate lavorative e spostiamo tutto il resto nel cestino. Una volta in cui il desktop è libero e in ordine, si scremano e si riordinano le app sul cellulare per ridurre ulteriormente le distrazioni.
Dopo gli oggetti, fisici e non, Marie Kondo suggerisce di dedicarci all’organizzazione dei nostri impegni. L’invito a liberarsi di tutto ciò che non è fonte di gioia o produttività si applica anche ai meeting, alle videochiamate, al team e al networking.
La priorità, in questo caso, va agli appuntamenti e ai contatti che servono a svolgere il proprio lavoro o che possono contribuire al proprio successo.